Strangolò e uccise un 17enne, condanna definitiva per Alì Kashim

chiesto l'ergastolo per Alì Kashim

Nessun ricorso in appello, la condanna pronunciata a giugno in primo grado dalla Corte d’assise diventa definitiva. Dovrà scontare quindi 23 anni di reclusione Alì Kashim, il 22enne che nel gennaio 2022 aveva strangolato e ucciso Robert Trajkovic, 17 anni, nel sottoscala di un condominio di via Rittmeyer a Trieste.

Dopo la sentenza di primo grado sia la Procura generale di Trieste che gli avvocati difensori avevano proposto il ricorso in appello. I difensori di Kashim, gli avvocati Mariapia Maier e Antonio Cattarini, con l’obiettivo di ottenere una riduzione della pena, mentre il sostituto procuratore Luigi Leghissa per il riconoscimento della premeditazione e della non concessione delle attenuanti generiche. Come riporta Il Piccolo, entrambe le parti hanno deciso il ritiro ritenendo corretta la pena del primo grado.

La rinuncia agli atti di impugnazione è stata resa nota ieri nella prima udienza in Corte d’assise d’appello, presieduta dal giudice Paolo Alessio Vernì. A questo punto il processo è finito. Il giovane è in carcere da quando era stato arrestato, cioè pochi giorni dopo aver commesso l’omicidio. La notte tra il 7 e 8 gennaio 2022 Robert Trajkovic era stato strangolato con un laccio alla gola. Alì Kashim gli aveva stretto due giri attorno al collo con un cordino. Poi aveva nascosto il corpo nello scantinato della palazzina. Un’azione riconducibile a una questione di gelosia per una ragazza che, all’epoca dei fatti, era contesa tra Alì e Robert.
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