Gridavano “vergogna” in aula durante la terza udienza preliminare i familiari delle quattro giovanissime vittime che nel dicembre del 2022 morirono dopo che l’auto sulla quale viaggiavano si schiantò poco prima di un passaggio a livello.
Quella notte al quartiere Cristo l’auto dei giovani venne intercettata dai carabinieri, insospettiti da un insolito «zig zag», i militari intimarono l’alt per un controllo che non si fermò. Iniziò allora una folle corsa. L’inseguimento si interruppe tragicamente qualche istante dopo. All’altezza del passaggio a livello nel sobborgo di Cantalupo l’auto arrivò a gran velocità, oltre il limite consentito su quella strada che era di 90 chilometri orari. A ciò si aggiunsero anche la scarsa visibilità di quella notte e l’asfalto scivoloso. La Peugeot prima travolse il guard rail, poi un palo della luce e poi terminò la sua corsa nel cortile dell’abitazione che si trova a pochi metri dal passaggio a livello dove l’auto distrutta si ritrovò su un fianco.
L’imputato, Marouan Naimi, che era stato accusato di incidente stradale, ha patteggiato e sconterà la pena di 4 anni agli arresti domiciliari.
Quella di ieri è stata la terza udienza preliminare. Le altre due – la prima a settembre e l’altra nel dicembre scorso – erano state rinviate per permettere all’assicurazione di stabilire il risarcimento ai parenti delle quattro vittime e delle ragazze che rimasero ferite, una delle quali in modo grave.
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