Ragazzino muore a 13 anni per un tumore che non sarebbe diagnosticato in tempo e i medici finiscono sotto accusa
(www.corriereadriatico.it) – La Procura di Macerata ha iscritto nel registro degli indagati medici e personale sanitario delle strutture ospedaliere di Caserta e Roma, a seguito della tragica morte del ragazzo di soli 13 anni, secondo la denuncia avvenuta a causa di un’omessa diagnosi tumorale. Carmine è morto lo scorso 23 dicembre. Cinque medici sarebbero adesso sotto accusa con ipotesi di reato di omicidio colposo e falsificazione della cartella clinica.
La vicenda
Carmine, questo il nome della vittima, ha sofferto di dolori al ginocchio, ma purtroppo una diagnosi tumorale sarebbe stata omessa, privandolo della possibilità di ricevere cure tempestive che avrebbero potuto salvargli la vita. Il 13enne era stato visitato una prima volta nel 2022 all’ospedale di Capua, dopo una caduta a scuola.
Il medico in quel caso, secondo la denuncia della famiglia della vittima, non avrebbe riconosciuto il carcinoma e avrebbero ritenuto che il gonfiore fosse colpa di un versamento all’articolazione. Ad accorgersi del tumore sarebbe stato il medico di base. Gli altri quattro indagati sarebbero i medici di una struttura ospedaliera di Roma, dove Carmine era stato trasportato per essere operato.
La diagnosi corretta sarebbe arrivata soltanto successivamente, quando le condizioni del ragazzo si erano già aggravate. Il 13 enne è poi morto a Civitanova Marche, nell’ospedale dove era stato accompagnato lo scorso novembre per effettuare nuovi esami.
I legali: primi risultati dal nostro lavoro
Lo Studio Associati Maior – composto dagli Avvocati Michele Francesco Sorrentino, Pierlorenzo Catalano e Filippo Castaldo, insieme al medico-legale Marcello Lorello – incaricato dalla famiglia del giovane per affrontare gli aspetti penalistici e civilistici di questa tragica vicenda, esprime profonda tristezza e determinazione nell’ottenere giustizia per Carmine.
«La nostra azione legale sta iniziando a produrre i suoi primi risultati, con diverse persone indagate per omicidio colposo e falsificazione di cartella clinica” affermano i referenti dello Studio Associati Maior. “La Procura di Macerata sta conducendo un’indagine scrupolosa e approfondita. Attendiamo con fiducia gli esiti delle indagini».
La famiglia di Carmine, devastata dal dolore, chiede giustizia ma rimane fiduciosa nel sistema giudiziario. «Non ci arrenderemo», dichiara la famiglia. «Lo dobbiamo a nostro figlio». «Questa è una pagina dolorosa di malasanità che coinvolge ospedali in diverse regioni d’Italia, e una storia che deve essere raccontata. Lo Studio Associati Maior e la famiglia di Carmine continueranno a lottare per garantire che la tragedia del giovane non sia stata vana e che giustizia sia fatta», si legge in una nota dei legali del 13enne.
La mamma: sei stato speciale
«Ciao Carmine, figlio mio, sei stato il figlio più speciale che una madre potesse desiderare. I giorni vanno avanti, il tempo scorre, il mondo va avanti, ognuno ha la sua vita, ma io che sono tua madre non accetto la tua morte», scrive Imma sui social, la mamma di Carmine. «Ho deciso di rendere pubblica la nostra storia in tua memoria per far si che ad altri bambini non venga fatto del male come lo hanno fatto a te, ma alcune persone non lo hanno ancora capito, continuano a farci del male, ma un giorno se la vedranno con Dio figlio mio».
foto dai social