L’ex ministro della Salute, Roberto Speranza, ha scritto un post su Facebook per spiegare le motivazioni alla base della sua mancata candidatura alla presidenza della Regione Basilicata
[…] Sento il dovere di chiarire le ragioni per cui non ho dato, già molti mesi fa, la disponibilità a candidarmi alla guida della Regione Basilicata. Ho letto alcune ricostruzioni, a mio giudizio insensate, che partono però sempre da una rimozione di fondo che per me è inaccettabile: cosa ha significato e quali siano le conseguenze dell’essere stato ministro della salute durante la pandemia da Covid 19. […]
A chi parla di “generosità” vorrei ricordare che il prezzo che io e i miei affetti più cari abbiamo pagato per l’impegno degli anni del Covid è stato altissimo e purtroppo non si è ancora esaurito.
Continuano incessanti le minacce di morte e gli insulti quotidiani da schegge della galassia no vax. Sono continue le istigazioni all’odio personale sui social e anche da parte di un pezzo limitato ma molto rumoroso del mondo editoriale. Questo clima, ulteriormente peggiorato da quando è stata annunciata la commissione parlamentare d’inchiesta sul Covid, mi costringe ancora a vivere sotto scorta con tutto ciò che questo comporta per me e per i miei cari.
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Con queste argomentazioni, essenzialmente di natura personale, ho chiesto ai due leader di Pd e 5 stelle di non considerare la mia disponibilità a candidarmi alla guida della Regione per le prossime elezioni di Aprile. Lo ho fatto anche per rispetto alla terra che amo, la mia Basilicata. Chi si candida a guidarla deve essere pronto a dare tutto se stesso, 24 ore al giorno, anteponendo questa funzione ad ogni altro pensiero o preoccupazione. Proprio come ho fatto io negli anni da ministro.
Candidarsi a guidare una regione è una scelta di vita che richiede un impegno totale. Giudico offensivo anche solo pensare ad un lavoro part time come qualcuno sembrerebbe suggerire.
Sono ragioni che credo meritino rispetto.
A queste considerazioni per me essenziali ne aggiungo un’altra non banale. Sono stato eletto solo 1 anno e mezzo fa alla Camera dei Deputati stringendo un patto con gli elettori del collegio di Napoli che mi hanno dato fiducia. Ho sempre trovato surreale il salto da una candidatura all’altra in un tempo così breve, come se le istituzioni fossero dei taxi per passare da un incarico all’altro infischiandosene del mandato popolare. Non è il mio modo di servire le istituzioni.
Spero che queste poche righe servano a chiarire il senso delle mie scelte.”
Le auguro tanta Tachipirina e vigile attesa! A Lei è tutta la sua famiglia,signor speranza!!