Rapine, armi, droga. Reati su reati accumulati da un tunisino destinatario di provvedimenti di espulsione risalenti al 2014 e poi al 2016, quando fu effettivamente rimpatriato, ma nel 2022 è ritornato
L’uomo è stato nuovamente espulso e, oggi, accompagnato all’aeroporto e rimpatriato con scorta. Era in Italia senza permesso di soggiorno e già nel 2012 risultava a suo carico una serie di sentenze di condanna irrevocabili per reati contro il patrimonio, la fede pubblica, in materia di armi e stupefacenti. Quell’anno fu emesso un provvedimento di cumulo pene per un totale di sei anni di carcere. Poi, il Prefetto di Reggio Calabria ad aprile 2014 aveva emesso un provvedimento di espulsione. Ancora, a marzo 2016 era stato emesso un secondo provvedimento a opera del Prefetto di Bologna, con rimpatrio effettuato a giugno dello stesso anno.
Nel 2022 è tornato in Italia a ha continuato a delinquere
Nel 2022 l’uomo era riuscito a rientrare illegalmente in Italia, poi arrestato per rapina ottenendo una pena di 1 anno e 4 mesi. In carcere il tunisino si era avvicinato a detenuti noti per la loro radicalizzazione religiosa. Questa mattina, giovedì 7 marzo, l’uomo è stato rimpatriato. Nell’ordinanza si legge che la decisione è stata presa “in considerazione della mancata integrazione sociale e culturale e, soprattutto, della minaccia concreta per l’ordine pubblico e la sicurezza dello Stato”.
L’uomo è stato trattenuto al Cpr di via Corelli fino a che non fosse stato emesso il documento per l’espatrio. Una volta ottenuto, è stato accompagnato al Consolato della Tunisia a Milano. Qui il tunisino si è ribellato, arrivando a mettere in atto gesti autolesionistici. L’uomo è stato, poi, portato all’aeroporto di Roma Fiumicino e rimpatriato in Tunisia.
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