“La parte rilevante della vicenda è quella dei mandanti”. Il capogruppo alla Camera di FdI, Tommaso Foti, finito nella lista di 800 politici e vip spiati, si dice certo che sul dossieraggio – per il quale domani si riunirà l’ufficio di presidenza della Commissione Antimafia per valutare la richiesta di audizione del procuratore Antimafia Giovanni Melillo e del procuratore di Perugia Raffaele Cantone – “probabilmente che c’è più di quel che sappiamo”.
In una intervista rilasciata a Marco Cremonesi per il Corriere della Sera, Foti fa notare che la gran parte degli accessi abusi contestati al finanziere Pasquale Striano riguardano esponenti del centrodestra, per lo più in concomitanza di eventi significativi per la vita politica e sociale del Paese come la formazione del governo. “Gran parte delle persone scrutate appartengono al centrodestra. E l’attività è stata serrata prima delle elezioni e prima della costituzione del governo”, ricorda il capogruppo di Fratelli d’Italia sottolineando inoltre che “su questa vicenda assai preoccupante c’è stato un silenzio assordante da sinistra”.
Foti insiste: “Mi chiedo: cosa avrebbero detto se queste attività avessero visto coinvolte persone appartenenti in prevalenza alla sinistra?”. Quanto al fatto che alla Procura di Perugia non risulta “dossieraggio”, Foti ha ricordato a Cremonesi che “sono vicende che non avrebbero mai dovuto verificarsi”. “Mi pare comunque chiaro che l’obiettivo fosse quello di spiare la vita di personalità del mondo politico, e non solo”, ha concluso Foti. “L’intento evidente è quello di utilizzare tali informazioni in modo opaco”, ha sottolineato, dopo che nei giorni scorsi aveva già chiarito che l’altro aspetto da illuminare è quello su “quali interessi privati si celano dietro queste campagne”.
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