di Claudio Borghi – Non che avessi dubbi ma la consueta tortura della lettura mattutina dei giornali mi porta la notizia che anch’io sono stato spiato da quel galantuomo della guardia di finanza, che poi passava il tutto ai giornalisti di De Benedetti.
Grave errore. Oltre ovviamente a non avere nulla da nascondere e niente nemmeno utile per costruire le suggestioni su cui venivano montati gli articoli diffamatori, purtroppo sono innamorato della democrazia e persone che vogliono sovvertire il processo democratico con l’illegalità non mi stanno simpatiche. Farò di tutto per scoperchiare ogni dettaglio di questa storia schifosa.
Due lezioni: la prima per i giustizialisti della domenica
I giornali sono rifocillati da un sistema marcio che guarda solo da una parte e, se i reati non ci sono, li inventa. Roba da regimi sudamericani.
La seconda per i fan della digitalizzazione di tutto e per i dati personali accessibili.
Se si fanno banche dati con dentro la nostra vita poi qualcuno le guarda. Se qualcuno le guarda poi le informazioni escono. Se le informazioni escono poi anche la persona che ha vissuto nella completa legalità può essere vittima di ogni tipo di sputtanamento costruito a tavolino senza potersi difendere e la sua vita bloccata con un click.
Direi che è il caso di andarci molto cauti con cretinate tipo tessera dei comportamenti virtuosi e euro digitali.
Molto cauti. Tutto il sistema degli accessi ai dati deve essere rivisto.
Non che avessi dubbi ma la consueta tortura della lettura mattutina dei giornali mi porta la notizia che anch'io sono stato spiato da quel galantuomo della guardia di finanza, che poi passava il tutto ai giornalisti di De Benedetti.
Grave errore. Oltre ovviamente a non avere…— Claudio Borghi A. (@borghi_claudio) March 3, 2024