Lo straniero ha alle spalle 13 sentenze, tra cui 9 condanne passate in giudicato. E una di queste sarebbe per violenza sessuale di gruppo
di Ludovica Bulian – bCinque ragazze denunciate subito per l’assalto alla volante davanti alla Questura di Torino. Le antagoniste che hanno preso a calci e pugni l’auto di una pattuglia della polizia per impedire che trasferisse un cittadino marocchino pluripregiudicato in un centro di rimpatrio, sono indagate a piede libero per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale dalla Procura di Torino. Nei disordini è rimasto ferito un agente.
Altri dieci militanti dell’area anarco-insurrezionalista torinese erano stati identificati per vagliarne la posizioni dall’analisi dei filmati. E cinque sono i denunciati dopo la visione di queste immagini. Si è saputo ieri in serata. Dieci in tutto, dunque.
Il 31enne marocchino che gli anarchici hanno cercato di liberare, intanto, è stato comunque trasferito nella tarda serata di mercoledì al Cpr di Milano. Destinatario di un decreto di espulsione, l’uomo ha alle spalle 13 sentenze, tra cui 9 condanne passate in giudicato. E a quanto si apprende, una di queste è per violenza sessuale di gruppo. Era stato fermato la sera precedente mentre imbrattava le pareti di un sottopasso della città.
Le indagini sono in corso, non è escluso che la Procura possa iscrivere altre persone nel registro degli indagati, e non è escluso che possa rimodulare i reati contestati. Su altre 15 persone sono in corso accertamenti per identificare quelli che si trovavano accanto all’auto assalita e quelli, tra cui anche esponenti di centri sociali e collettivi, che dopo il presidio si sono mossi in corteo per le vie del centro bloccando il traffico cittadino e danneggiando alcune auto. Per l’agente ferito e per i vandalismi i magistrati potrebbero contestare anche le lesioni e il danneggiamento. «Ribadisco la totale condanna degli atti violenti commessi ai danni delle forze dell’ordine» interviene il sindaco di Torino Stefano Lo Russo.
Di certo c’è, osserva Domenico Pianese, segretario del Coisp, che «anche se si arrivasse a una condanna nei tre gradi di giudizio per resistenza e oltraggio potrebbero prendersi dai 15 giorni di reclusione a un massimo di qualche mese con pensa sospesa con la condizionale». Eppure, dice, «quello è stato un agguato. Cinquanta persone che aspettavano all’angolo della Questura una volante, e cinque che la assalgono perché sapevano che quel soggetto doveva essere trasportato al Cpr. Hanno tentato di fare evadere una persona in stato di arresto. Noto l’assordante silenzio di tutta quella parte politica che sta facendo passare l’idea che nel nostro Paese sia lecito aggredire o offendere un poliziotto».
Gli agenti fanno notare che gli anarchici erano a conoscenza che l’uomo era stato fermato, e anche che sarebbe stato trasferito al Cpr, per questo «hanno atteso che la volante partisse dalla Questura per tentare di fermarla», spiega Eugenio Bravo, Siulp Torino. «Il reato per cui sono indagate è punibile da 6 mesi a 5 anni. Con il patteggiamento si può ridurre a qualche mese, in pratica non subiranno quasi nessuna conseguenza penale, è la plastica dimostrazione che soffia un vento di rivalsa verso le forze dell’ordine da parte degli odiatori seriali dell’anti-Stato, alimentato da sconsiderati attacchi politici – prosegue Bravo – Ringraziamo per la solidarietà espressa dalle alte cariche dello Stato ma siamo preoccupati per un clima avvelenato».
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