di Daniele Trabucco – La Repubblica di Ucraina non é né uno Stato membro dell’Unione Europea, né firmatario del Trattato dell’Alleanza Atlantica del Nord del 04 aprile 1949 di cui la Nato é il braccio operativo e militare. É vero che, nel 2019, la Costituzione ucraina del 1996 ha subito una revisione, introducendo tra gli obiettivi quello dell’adesione alle due realtá sovranazionali di cui sopra, ma si tratta di un percorso che non ha, fino ad ora, trovato alcuna definizione.
Pertanto, parlare di un possibile ed eventuale ingresso di truppe Nato in Ucraina in caso di esito negativo per Kiev della guerra (che é giá perduta) costituisce una palese violazione del Trattato del 1949 e dello spirito che lo anima. Questo, infatti, ha natura difensiva, cioé tutela gli Stati aderenti da aggressioni esterne nel senso che un attacco ad un Paese membro é ritenuto rivolto anche a tutti gli altri.
NATO strumento degli USA
Ora, se, da un lato, dopo il crollo dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche nel 1991 é venuta meno la sua funzione di deterrenza in contrapposizione al blocco comunista, dall’altro la ridefinizione del suo ruolo giá sul finire degli anni ’90 del secolo scorso sia per risolvere crisi internazionali (il bombardamento della Serbia del 1999 in merito alla vicenda del Kosovo), sia per favorire la transizione democratica nell’Europa centro–orientale ha posto le premesse per legittimare qualunque tipo di intervento. In particolare, la Nato é divenuta lo strumento in mano agli Stati Uniti d’America per evitare l’affermarsi di un ordine multipolare che, in realtá, giá esiste (pensiamo solo ai Paesi che hanno aderito al Brics). Continuare a non rendersi conto di questa cosa da parte dei Paesi occidentali, Italia in primis, significa condannarsi alla marginalizzazione sul piano internazionale ed economico.
Prof. Daniele Trabucco – Costituzionalista