“E’ una forma di censura e una grave negazione della libertà e dell’intelligenza”. Così Vittorio Sgarbi commenta la controversa notizia che, in Gran Bretagna, vede la classificazione del film ‘Mary Poppins’ passata da ‘film per tutti’ a ‘film per minori di 12 anni solo se accompagnati da persona adulta’. Il motivo dell’inasprimento sarebbe l’uso, nella pellicola del 1964, di un “linguaggio discriminatorio” secondo il British Boards of Film Classification (Bbfc), del termine “ottentotti” riferito agli spazzacamini con la faccia sporca di fuliggine. Termine, spiega l’organizzazione britannica, usato un tempo dagli europei bianchi per i popoli nomadi dell’Africa meridionale.
“Qualunque parola politicamente scorretta si registra nuovamente e si corregge, non c’è bisogno che te lo imponga un magistrato o uno Stato”, tuona l’ex sottosegretario alla Cultura. Che scandisce: “La ratio di questa ondata di ‘cancel culture’ è originata dal timore che le persone non siano capaci di capire da sole, e di giudicare quello che va bene e che non va bene. E’ grave”. ADNKRONOS