Oltre 36 milioni di euro di danni erariali e allarme corruzione, un “male ancora endemico della pubblica amministrazione”
Ecco in sintesi l’attività della magistratura contabile della Corte dei Conti del Lazio nel 2023. Ieri mattina la relazione esposta nel corso della cerimonia d’inaugurazione dell’anno giudiziario dal presidente Tommaso Miele. Nell’elenco delle attività del tribunale oggetto di procedimenti giudiziari gli appalti pubblici, gli omessi controlli sui percettori del reddito di cittadinanza, Ama e gli sprechi sul noleggio dei cassonetti, i risarcimenti di Assicurazioni di Roma alle vittime di incidenti stradali.
I casi, da Ama ad Assicurazioni di Roma
Quest’ultimo è tra i casi illustrati dal procuratore Regionale facente funzioni Paolo Crea. Il danno contestato alla compagnia assicurativa del Comune di Roma è di oltre un milione di euro per “l’illegittimo risarcimento di danni agli utenti, per i sinistri avvenuti in vigenza dei contratti di manutenzione e sorveglianza delle reti stradali della Capitale, nonostante fosse previsto in contratto che il Comune si rivalesse nei confronti della società incaricata della manutenzione”.
Perché Ama non funziona
Crea ha evidenziato anche le attività istruttorie contabili nel confronti dei pubblici ufficiali in merito “alla eventuale omissione di controlli, da effettuarsi ex ante ed ex post, da parte dei soggetti legittimati, l’Inps e le Amministrazioni comunali”, nei confronti dei percettori del reddito si cittadinanza. Un’altra osservazione di Crea ha riguardato invece, la gestione del rifiuti da parte di Ama. Alla municipalizzata è stato contestato l’addebito di oltre 25 milioni di euro “per i canoni pagati per l’utilizzazione full service di 28.050 cassonetti, impiegati per lo svolgimento del servizio di raccolta di rifiuti urbani”. Un’operazione costata di più rispetto al semplice acquisto degli stessi cassonetti. Oltre 10 milioni invece è l’addebito contestato alla Regione Lazio per l’acquisto di mascherine anti Covid-19.
In calo i giudizi pendenti
Positivo il trend illustrato nella relazione presentata dal presidente della Sezione giurisdizionale della Corte, Tommaso Miele. “A fronte di 79 giudizi di responsabilità pendenti al 1 gennaio 2023, ne sono pervenuti, nel corso dell’anno 2023 numero 143. Al 31 dicembre 2023 ne risultavano pendenti 50, considerati quelli introdotti e definiti nel corso dell’anno. Per quanto riguarda le condanne, l’ammontare complessivo è pari alla somma di 36.555.724,86 euro, mentre per quanto riguarda le parti nel processo, 127 di esse hanno riportato una condanna e 113 sono andate assolte”. Un focus, su cui si è soffermano il magistrato contabile, ha riguardato anche la corruzione, descritta come “male endemico ancora diffuso nella pubblica amministrazione”. www.romatoday.it