CAVARZERE – Le chiavi rimaste infilate all’esterno, nella toppa della porta, nessuno che risponde. La chiamata dei vicini ai Carabinieri e la terribile scoperta. Stefano Favaro, gestore dei campi da tennis di Cavarzere, giaceva privo di vita nella sua abitazione. Aveva 45 anni. Una terribile notizia che ha scosso la comunità cavarzerana dove Favaro, da quasi due lustri, viveva gestendo appunto i due campi di terra rossa di via Spalato.
Un maestro di tennis che per almeno dieci anni, prima di arrivare a Cavarzere, aveva insegnato a Madrid, in Spagna, dove collaborava in una accademia tennistica. Poi il ritorno in Italia, e in Veneto, lui che era originario del padovano. Alla fine l’arrivo a Cavarzere, città che lo aveva adottato e nella quale si era alla fine stabilito, trasmettendo la sua passione per la racchetta a centinaia di persone, dai più piccoli ai più grandi.
Un ragazzo solare, sempre col sorriso, disponibile, una brava persona. Così lo descrivono i tanti appassionati di tennis che bazzicavano i campi di via Spalato. Impianti nei quali, ultimamente, era arrivato pure il padre di Stefano, per aiutarlo nella gestione, specialmente dopo che il 45enne, recentemente, era caduto in bici rompendosi un braccio.
In attesa di capire se verrà disposta l’autopsia o l’ispezione cadaverica da parte del magistrato per stabilire le cause del decesso, sono stati tantissimi i messaggi sui social da parte dei molti che lo conoscevano e che sono rimasti attoniti dalla sua improvvisa scomparsa.
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