È finito in manette a Maserada sul Piave (Treviso), poche ore dopo i fatti, un uomo accusato di essere il complice del gruppo di rapinatori entrato in azione domenica sera nell’abitazione della famiglia Biondo, a Cavallino Treporti. Avrebbe “scaricato” dalla sua auto i tre banditi che poi hanno fatto irruzione nella casa di via Pordelio, dove è nata una violenta colluttazione con Maurizio Biondo e il figlio Alberto, rimasto ferito da un proiettile che lo ha raggiunto alla gamba.
L’uomo in stato di fermo è Sandro Levak, un nomade di 55 anni nato a Roma e residente a Maserada, con precedenti penali per truffa, furto aggravato ed estorsione. Come scrive TrevisoToday, il 55enne, difeso dall’avvocato Andrea Zambon, si trova ora rinchiuso nel carcere di Treviso e sosterrà l’udienza di convalida del fermo domani, 22 febbraio, in attesa delle decisioni della procura di Venezia.
Il tentativo di rapina era avvenuto attorno alle 19 di domenica 18 febbraio. I malviventi, a volto coperto, erano entrati in azione quando era già buio. Il loro obiettivo era un’abitazione piuttosto isolata, una villetta che si trova in località Ca’ Ballarin. Una volta dentro i banditi avrebbero incontrato per primi gli anziani proprietari, genitori di Maurizio Biondo, che occupano un appartamento ricavato al primo piano dello stabile. Le urla hanno attirato l’attenzione del resto della famiglia, che è subito scesa in aiuto. www.veneziatoday.it