TORINO Si è davvero rischiato grosso, oggi, nel carcere delle Vallette quando l’incendio appiccato da una detenuta ha intossicato sei agenti del padiglione femminile. Tutte sono finite in ospedale e per una di loro si parla di “codice arancione” per il fumo tossico che avrebbe respirato. L’episodio è avvenuto poco dopo mezzogiorno nel padiglione femminile dove una detenuta straniera ha appiccato il fuoco a due materassi. In pochi minuti un fumo denso si è propagato in tutta la sezione detentiva. Le agenti di polizia penitenziaria sono intervenute e hanno fatto evacuare tutta la sezione, scongiurando conseguenze più gravi.
Le agenti ferite sono state trasportate con due ambulanze ai pronto soccorso degli ospedali Maria Vittoria e Martini di Torino dove sono tutte ricoverate per probabile intossicazione da fumo. Da quello che si è ricostruito la detenuta avrebbe dato fuoco ai materassi perché voleva di essere assegnata ad una sezione detentiva a regime aperto.
«Lavorare al carcere di Torino come nell’intero sistema penitenziario italiano è diventato impossibile nell’assoluta assenza dei requisiti minimi di sicurezza e vivibilità lavorativa per il personale – è il commento del segretario generale Osapp, sigla sindacale della polizia penitenziaria, Leo Beneduci – Quest’ultimo episodio dimostra le richieste dei detenuti in quanto spesso ignorate dai responsabili dall’amministrazione penitenziaria hanno quasi sempre come conseguenza quella di minare l’incolumità fisica del personale di polizia penitenziaria». E ancora: «Ribadiamo la richiesta al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, di dichiarare lo stato di emergenza nazionale delle carceri e di designare un commissario straordinario che abbia capacità di riorganizzare il sistema penitenziario».
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