Valentina Fissore, la campionessa di vela trovata morta in casa dal figlio

Valentina Fissore

Livorno – Gira tra le mani quella foto che ritrae su figlia Valentina in Polinesia. “Eccola, lei era così, era nata libera”. Valentina Fissore era una donna di mare: campionessa di vela e navigatrice oceanica. È morta all’ospedale di Livorno. Mercoledì scorso uno dei figli, tornato da scuola, l’ha trovata sul pavimento di casa. Ha dato subito l’allarme ma lei, da quell’aneurisma, non si è più ripresa. È morta ieri a 49 anni, lasciando un vuoto enorme nei cuori della mamma Lilia Barontini, del babbo Beppe, della sorella Beatrice, dei figli Vittorio ed Edoardo, di 15 e 19 anni, e della zia Franca.

Valentina da quando, piccolissima, era salita per la prima volta su una vela, di strada ne aveva fatta parecchia. Di gare, nella vita, ne ha fatte tante, partecipando e vincendo campionati su campionati. Ultimamente aveva preso parte al Nastro Rosa Tour, il giro d’Italia a vela organizzato dalla Marina Militare, oltre a varie gare in Mini 650.

A maggio, per esempio, ha vinto la regata dello Yci su un percorso di circa 400 miglia in coppia con il francese Gaby Bucau sulla barca Mini 650 Maximum. Si tratta di una delle regate più impegnative lungo la costa Ovest d’Italia, con tre notti in mare. E, oltre alle tante gare, Valentina Fissore ha fatto anche molti viaggi. Naturalmente con la vela. “Lei ha passato la vita in mare – racconta il padre – . L’ha incontrato qui (con le barche all’Assonautica, ndr) e non l’ha più lasciato”.

Ultimamente Valentina faceva l’istruttrice di vela e stava stendendo un nuovo programma di navigazione. Perché la sua intenzione era quella di continuare a navigare e anche a gareggiare. Perché non aveva mai perso la passione per quelle barche che l’hanno sempre accompagnata. Insomma, la campionessa “non si fermava mai”.  […]
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