Sei rapine per strada nell’arco di nove giorni e il sospetto che non ci sia dietro un’unica banda di criminali. Le gang, infatti, sarebbero almeno due
(www.ilgiornaledivicenza.it) – L’escalation comincia nella serata dell’1 febbraio, quando Alberto S. (omettiamo il cognome per tutelarlo), braccio destro dello chef stellato Matteo Grandi, viene aggredito da due sconosciuti in stradella degli Stalli. I banditi gli puntano un coltello alla gola e gli ordinano di consegnare tutti i soldi che ha nel portafoglio, scappando subito dopo con circa 200 euro.
Due giorni dopo viene preso di mira uno studente 17enne a Ponte Novo, a San Marco. In quella circostanza entrano in azione tre delinquenti. In base alla descrizione fatta dalla vittima, si tratterebbe di cittadini di origine straniera. Questi ultimi reagiscono con violenza al tentativo del ragazzo di opporre resistenza. Lo scaraventano a terra, lo picchiano e fuggono con i suoi soldi e il suo cellulare.
Passano altri due giorni e viene aggredito con lo stesso modus operandi un cittadino pakistano in via D’Annunzio, una traversa di viale Verona. Identico anche il bottino: contanti e lo smartphone del malcapitato. Pure in quel caso i malviventi sono in tre e corrisponderebbero agli identikit del colpo di Ponte Novo.
Nella notte tra giovedì e venerdì scorsi, sempre tre rapinatori (gli stessi?) assaltano anche un professionista in contra’ Vescovado, a due passi dal Duomo. Lui minaccia di chiamare le forze dell’ordine e loro si vendicano con calci e pugni, gli strappano dalle mani il telefonino e si allontanano.
Infine, nella tarda serata di venerdì si registrano altri due agguati a poche ore di distanza l’uno dall’altro. Il primo accade attorno alle 21.30 vicino al cavalcaferrovia di Ferreto de Ferreti ai danni di un residente, di 57 anni. Una coppia di rapinatori, che secondo la vittima hanno 20-25 anni e la carnagione scura, lo minaccia con un coltello. Poco distante ci sarebbe anche una ragazza con il compito di fare da palo, come era accaduto in altre rapina commesse lo scorso novembre in città. La vittima, però, in passato ha seguito un corso di autodifesa e reagisce. I banditi iniziano dunque a menare fendenti minacciando di ucciderlo, ma hanno la peggio perché solo i colpi a mani nude inferti dal vicentino vanno a segno. I rapinatori scappano quindi a mani vuote, uno probabilmente con il naso rotto. Sarebbe stato dunque quest’ultimo a lasciare la scia di sangue trovata la mattina dopo lungo corso San Felice.
Attorno alle 23 della stessa serata, altro assalto in viale Trento. Qui un giovane viene avvicinato da due sconosciuti dopo aver prelevato al bancomat. I delinquenti, che secondo la vittima sarebbero di origini straniere, gli ordinano di dargli le banconote. Lui prima obbedisce, sotto choc. Poi, però, tenta di riprendersi i soldi. Gli sbandati rispondono accecandolo con una bomboletta spray al peperoncino.
Valentino Gonzato