Basta aiuti pubblici alle famiglie e alle aziende per far fronte al caro bollette. La Banca centrale europea torna all’attacco sulle misure intraprese dai governi Ue dopo lo scoppio della crisi energetica
Secondo l’istituto di Francoforte, l’inflazione continuerà a diminuire durante l’anno, ma perché questo accada occorre evitare che sostegni come quelli sulle bollette spingano in senso opposto, mantenendo alti i prezzi.
“I governi dovrebbero continuare a revocare le misure di sostegno connesse alla crisi energetica per evitare di sospingere al rialzo le pressioni inflazionistiche a medio termine”, scrive la Bce nel suo ultimo bollettino mensile. Per Francoforte, bisogna portare avanti “politiche strutturali e di bilancio” che abbiano “l’obiettivo di accrescere la produttività e la competitività dell’economia dell’area dell’euro e ridimensionare gradualmente gli elevati rapporti tra debito pubblico e Pil”.
Se si vogliono sostenere imprese e famiglie, meglio puntare sugli investimenti “volti a migliorare la capacità di offerta dell’area, che beneficerebbero della piena attuazione del programma Next Generation Eu”, come il Pnrr italiano, e che “possono contribuire a ridurre le spinte sui prezzi nel medio periodo, sostenendo al tempo stesso le transizioni ecologica e digitale”, raccomanda la Bce.
Un altro rischio del perdurare delle “misure di compensazione energetica” come “i limiti di prezzo o le riduzioni delle tasse sull’energia”, secondo Francoforte, è che queste influenzano il prezzo dell’energia o in altro modo incentivano l’uso di combustibili fossili” e quindi sono “dannose per la transizione verde”.
Nel suo bollettino, la Bce mette in guardia anche sull’aumento di rischi per le imprese europee. Un monito che riguarda da vicino l’Italia e la Germania, che sono, tra i quattro grandi Paesi dell’area dell’euro, quelli che registrano la quota più alta di imprese vulnerabili (oltre il 9 per cento). All’interno di questa quota, a soffrire di più sono le grandi imprese rispetto alle Pmi. https://europa.today.it