Berlino, arriva il bordello virtuale per fare sesso con l’IA

bordello virtuale

Cybrothel, innovazione o inquietudine? Berlino e il sesso robotico. Funzionerà in società ipercompetitive dove l’affettività è a discapito del lavoro

di Antonio Amorosi – Si fa l’amore indossando degli apparecchi/visori VR per guardare il porno 4D immersivo con il proprio sex-bot preferito, l’immagine della donna o dell’uomo dei propri desideri. In realtà si avrà di fronte una bambola in silicone ma che il visore farà vedere come un’umana, molto concreta e parlante. E’ la prima casa di piacere con l’Intelligenza Artificiale, ed opera come un tradizionale servizio di escort. È nato di recente a Berlino e si chiama Cybrothel, facendo sorridere tanti ma anche drizzare le orecchie a chi pensa che il futuro preveda sempre meno interazioni tra gli esseri umani, quelle sessuali neanche a parlarne.

Il capitalismo selvaggio, dove l’essere umano è ridotto ad una monade produttiva, senza emozioni e sentimenti, ha bisogno di persone che vivano, lavorino, amino e muoiano da soli. Il famoso verso del gruppo punk italiano CCCP, “Produci, consuma, crepa”, assume sempre più fattezze radicali. Il vecchio mondo sarà solo per i ricchi.

Le suite private possono essere prenotate per alcune ore o durante la notte e i clienti scelgono la loro compagna/compagno da un elenco di nomi come Bimbo, Kokeshi o Schmidt. Le prostitute o prostituti non possono muoversi o parlare realmente, ma i clienti interagiscono con loro tramite l’intregrazione dell’AI nel device ludico, immergendosi in ogni tipo di fantasia sessuale. Esistono anche delle opzioni con linguaggio scurrile o volgare, il dirty speech.

Il vantaggio futuristico del bordello di Berlino sta nei suoi lavoratori: da Cybrothel, i clienti condividono la compagnia con bambole sessuali a grandezza naturale anziché con prostitute umane. Lo sfruttamento della prostituzione diventerà un ricordo lontano.

Una società più buona non è immaginabile!

Il coproprietario Matthias Smetana ha detto al sito News.com.au che la sua attività attuale è la ricerca di bambole robotiche di prossima generazione, in grado di rispondere davvero al tocco e parlare in tempo reale, in pratica non come l’attuale AI.
Il progetto ha attirato i veterani dell’industria del sesso, soprattutto per la capacità di creare, con questo contesto, un ambiente senza pressione per l’utente, che quindi non si sentirà giudicato.

Per alcuni esperti non funzionerà

perché i frequentatori delle prostitute cercano proprio il rapporto fisico con un altro essere umano. Come ha dichiarato Emma Bennet, Senior Manager del pluripremiato bordello australiano Townsville Onyxx, al New York Post, che non vede la sua clientela abbracciare questo tipo di sesso: “Ciò che i nostri clienti bramano è il tocco e la connessione umani. Alla fine della giornata, esiste un solo tipo di interazione sessuale umana e questa è la cosa reale!”

Per altri invece sarà un successo

proprio grazie alla generazione Z (i nati da fine anni ‘90 al 2010) e a quelli della generazione Alpha (nati dai primi anni 2010 in poi) perché hanno meno contatti fisici con i propri simili e con il passare degli anni vivranno sempre più una vita totalmente virtuale. E questo approccio è già molto diffuso in alcune società asiatiche, ipercompetitive in cui l’affettività è a discapito del lavoro. Ancor di più il successo sembra garantito, data l’ossessione delle nuove generazioni nell’essere giudicati: gli errori sono vissuti come un dramma, l’interazione che non alimenta il proprio io, un fastidio. Vivono in una società che gonfia il loro ego ipertrofico, alimentato da social, genitori e consumi.

Per altri esperti invece funzionerà come preparativo alle relazioni vere, una specie di casa di tolleranza del futuro. Un’ora di gioco con “Cherry VX o 2 Lovedolls”, i nomi delle bambole, costa 290 euro, 2 ore 359 euro. Tutta la notte, anche con bambole extra, costa 459 euro. Poi esistono opzioni per giochi di ruolo ed interazioni più personalizzate di quelle standard per 39 euro in più l’ora!
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