Violate sanzioni alla Russia, al ritorno da Mosca i professori Mastruzzo e Tutino si autodenunciano

Mastruzzo e Tutino

Violate le sanzioni alla Russia, disobbedienza civile dei professori Mastruzzo e Tutino che si autodenunciano

5 Febbraio 2024 – Al ritorno dal loro viaggio a Mosca, i professori Mastruzzo e Tutino si sono autodenunciati per aver disatteso “le sanzioni antirusse imposte dal blocco militare occidentale.”

Ciascuno di loro si è recato presso le autorità più prossime alla propria residenza.
Giuseppe Mastruzzo, direttore di un piccolo istituto universitario torinese, presso il commissariato Dora Vanchiglia della Polizia di Stato a Torino, e Davide Tutino, docente di liceo a Roma, presso il comando dei Carabinieri di Poggio Mirteto (Rieti).

I due rivendicano apertamente la disobbedienza civile, avendo esportato nel proprio viaggio i seguenti beni sottoposti a sanzioni: libri e una madonnina in oro, oggetti donati ai popoli dell’Ucraina e della Russia in segno di amicizia.
L’ infrazione, essi dicono, è certificata dal vice primo ministro della Repubblica di Crimea, che ha accolto il dono presso il palazzo del governo della Federazione Russa.

A testimonianza di quanto hanno fatto, i professori erano accompagnati in Russia accompagnati dal sacerdote Don Diego Minoni e dai giornalisti di 9Mq.
Se i giudici decideranno di dare seguito all’autodenuncia, i due disobbedienti rischiano da due a sei anni di carcere, oltre a pesanti multe.

La disobbedienza civile intende mettere in questione il sistema delle sanzioni, che secondo i promotori colpiscono anzitutto chi le ha adottate, rovesciandosi contro l’Europa intera, contro gli scambi economici e culturali, e rafforzando gli autoritarismo di tutti i governi in guerra.

“La nostra è una missione di Pace” essi affermano

“In una Europa che si prepara alla guerra occorre aver paura di obbedire, non di disobbedire. Il tentativo di affermare con la forza un mondo unipolare è già fallito. Dando corpo alla disobbedienza vogliamo favorire il dialogo, la nonviolenza, e il ripristino del diritto, per un mondo che sia capace di tanti mondi.”