Viganò: “Il piano criminale globalista vuole distruggere l’agricoltura”

protesta degli agricoltori

“È giunto il momento che i popoli rivendichino con coraggio e fermezza i loro diritti naturali e inalienabili messi in pericolo dal colpo di stato globale del WEF”

“Il piano criminale globalista vuole distruggere l’agricoltura, l’allevamento e la pesca tradizionali, per costringere i popoli a nutrirsi di cibi artificiali prodotti dalle multinazionali. E sono i grandi fondi di investimento e il Word Economic Forum che fanno attività di lobbying nei parlamenti per imporre una “transizione” devastante e inumana.

Esprimo tutta la mia solidarietà e il mio incoraggiamento agli agricoltori, agli allevatori, ai pescatori, ai camionisti e a tutti coloro che li appoggiano.

Questa non è una protesta qualsiasi: questa è forse l’ultima chance che hanno i popoli di ripristinare il diritto e liberarsi dalla tirannide di una minoranza di miliardari criminali che nessuno ha eletto e che pretendono di decidere cosa dobbiamo pensare, comprare, mangiare, imparare, con quali farmaci dobbiamo essere curati, come e se possiamo viaggiare. E tutto questo sulla base di menzogne e ricatti: non c’è nessuna emergenza climatica, sanitaria o energetica. L’unica vera emergenza è il tradimento dei governanti – e degli stessi vertici della Chiesa Cattolica – in danno di tutto il genere umano. Il servilismo dell’intera classe politica, la censura dei media, il silenzio della magistratura e la complicità delle forze dell’ordine e delle forze armate dinanzi a questo golpe sono scandalosi.

È giunto il momento che i popoli rivendichino con coraggio e fermezza i loro diritti naturali e inalienabili messi in pericolo dal colpo di stato globale del WEF. Occorre ottenere le dimissioni di chi ci governa per conto di un’élite eversiva e contro i cittadini.

Accompagnamo con la preghiera chi sta lottando contro il Nuovo Ordine Mondiale. La corona del Rosario sia la catena spirituale che ci unisce. Il Signore accompagni, protegga e benedica quanti si stanno svegliando prima che sia troppo tardi.”
Lo scrive su X mons. Carlo Maria Viganò.