Dopo la separazione dalla moglie (una cittadina italiana), nel 2020, la Questura di Treviso gli aveva rigettato la richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno che gli era stato concesso nel 2015 per motivi famigliari. Lui, un cittadino marocchino di 39 anni, si è poi trasferito nel vicentino, spostandosi anche nelle province vicine: qui ha messo in fila svariate denunce per furti, resistenza a pubblico ufficiale, false attestazioni, lesioni personali, porto abusivo di armi e spaccio. Un’escalation a cui sono seguite una serie di condanne che hanno portato l’uomo a finire in carcere, nel giugno 2020.
Il magistrato del tribunale di sorveglianza ha, lo scorso 5 gennaio, firmato il provvedimento di espulsione nei confronti dell’uomo. Si tratta di una sanzione sostitutiva (prevede il divieto di ritorno per 10 anni) alla pena detentiva da scontare in cella. Nei giorni scorsi il 39enne è stato accompagnato a Venezia, in aeroporto, e qui è volato fino a Casablanca.
E’ destinato all’espulsione anche un cittadino nigeriano di 27 anni che è stato accompagnato al centro di accoglienza di Gradisca d’Isonzo su ordine del Questore Manuela De Bernardin Stadoan che ha recepito un decreto di espulsione che è stato emesso nei confronti dello straniero dal Prefetto di Novara. Entrato irregolarmente in Italia nel marzo 2017 lo straniero si è visto rigettare la richiesta di protezione internazionale e, con diverse identità, ha messo in fila vari reati tra Piemonte, Lombardia e Veneto, tra cui false attestazioni, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali, minacce, percosse, danneggiamento, atti contrari alla pubblica decenza, spaccio e porto di oggetti atti ad offendere.
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