“Migrante non assistito”, Strasburgo condanna la Grecia

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STRASBURGO, 23 GEN – La Corte europea dei diritti umani ha condannato la Grecia per aver lasciato un migrante siriano minorenne senza un luogo adatto dove vivere e senza assistenza per sei mesi tra il 2018 e il 2019, sottoponendolo così a un trattamento inumano. Atene dovrà versargli 8mila euro per danni morali.

Il ragazzo, nato nel 2003, ha dichiarato di aver informato le autorità della propria situazione precaria e di voler richiedere l’asilo, sin dai primi giorni in Grecia. Nonostante questo è rimasto senza un luogo dove vivere per diversi mesi, anche durante l’inverno, esposto quindi al freddo e al maltempo, oltre che alla mancanza di accesso all’acqua potabile, al cibo, a un bagno e una doccia. In seguito è stato in alcuni campi per migranti adulti, dove afferma di aver subito molestie sessuali.

La Cedu ha rifiutato la versione del governo secondo cui il minore sarebbe stato assistito adeguatamente, evidenziando che non solo il ragazzo ha dovuto vivere in un ambiente totalmente inadeguato e in una situazione di precarietà inaccettabile, ma anche che le autorità non hanno nominato con prontezza un tutore. (ANSAmed)