Fleximan colpisce ancora. Stavolta in Lombardia, in provincia di Bergamo, dove è stato tagliato di netto il palo dell’autovelox fisso collocato sulla statale 42 ad Albano Sant’Alessandro. Come racconta oggi “L’Eco di Bergamo”, l’episodio è avvenuto nella notte tra sabato e domenica e alle 5 di ieri mattina gli automobilisti si sono accorti del palo finito nella scarpata a lato della strada, dove il limite è 90 chilometri orari. Non è stato invece toccato l’apparecchio gemello sull’altro lato della statale. In quel tratto gli autovelox fissi sono presenti fin dal 2002 e ogni anno rilevano circa 5.500 infrazioni. Non sono presenti telecamere che possano aver ripreso Fleximan in azione.
Possibile apologia di reato
Le approvazioni e le esortazioni a ripetere i gesti di “Fleximan” contro gli autovelox sulle piattaforme social potrebbero comportare la sussistenza dell’accusa di apologia di reato.
Lo ha ipotizzato nei giorni scorsi, a Treviso, il procuratore della Repubblica Marco Martani, rispondendo alle domande dei giornalisti. Prima di Bergamo, l’ultimo episodio registrato a Riese Pio X (Treviso) è stato classificato dalla Procura come «danneggiamento aggravato» e su di esso è in corso la ricerca degli autori dell’abbattimento della base del palo che sorreggeva l’«occhio elettronico».
Più semplice appare invece l’identificazione dei molti soggetti che, in particolare attraverso gruppi Facebook dedicati all’immaginario «vendicatore», hanno applaudito e manifestato approvazione per gli episodi, concretizzando, se la magistratura convergerà su tale lettura, la fattispecie di «difesa o esaltazione di fatti o comportamenti illeciti o comunque contraria alle leggi» prevista e sanzionata dal codice penale.
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