Spagna, riforma della Costituzione: abolita la parola “disabile”

Sanchez

La Sessione Plenaria del parlamento spagnolo ha approvato il disegno di legge concordato tra PSOE e PP per riformare l’articolo 49 della Costituzione, al fine di eliminare l’espressione “disabile” e sostituirla con “persone con disabilità’

Tutti i partiti tranne Vox hanno sostenuto la proposta di riforma, che ora proseguirà la sua elaborazione al Senato. Il nuovo testo prevede, tra gli altri punti, la sostituzione del termine ‘disabile’ con l’espressione ‘persone con disabilità‘, l’obbligo dei poteri pubblici di “attuare le politiche necessarie a garantire la piena autonomia personale e l’inclusione sociale in ambienti universalmente accessibili” del gruppo e un’attenzione particolare ai minori e alle donne con disabilità.

In questo modo, la Costituzione si allinea ai trattati internazionali firmati dalla Spagna e, in particolare, alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. Una numerosa delegazione del Comitato spagnolo dei rappresentanti delle persone con disabilità (Cermi) ha applaudito il risultato dalla tribuna, dove ha seguito la votazione.

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GRAZIE DI CUORE

Dopo il dibattito, il presidente del Governo, Pedro Sánchez, ha preso la parola rivolgendosi ai rappresentanti delle associazioni delle persone con disabilità presenti, ai quali ha rivolto “un sentito ringraziamento” per aver promosso la riforma. “Questo merito è vostro e solo vostro”, e ha chiesto “perdono per tanti anni in cui la Costituzione” ha chiamato questa categoria du oersibe con il termine ‘disabile’.

“Sono consapevole che siamo in ritardo”, ha ammesso, sottolineando come, con questa modifica dell’articolo 49, “riconosciamo che le persone con disabilità sono soprattutto persone e, quindi, soggetti di diritti”. Ha ammesso che “cambiare una parola non significa cambiare la realtà, ma questo era necessario”. “Riconosciamo quindi che la disabilità non impedisce giuridicamente l’esercizio della piena autonomia, ma sono piuttosto l’ambiente e le barriere, gli ostacoli” a discriminare.

“È tempo di trasformare l’uguaglianza formale in uguaglianza reale, le parole in azioni”, ha affermato.La deputata Lourdes Méndez ha espresso a nome di Vox il rifiuto di questa proposta di riforma. A suo avviso questo accordo tra PP e PSOE “serve ad attenuare la debolezza di un governo che dipende dai capricci dei suoi partner nazionalisti”. Per questo ha chiesto “spiegazioni” al PP riguardo al suo cambio di posizione, dato che questa formazione si era opposta alla riforma nella scorsa legislatura.
(ASKANEWS con fonte Servimedia)