La crisi dell’editoria? Secondo gli italiani la colpa è dell’incompetenza dei giornalisti. Il sondaggio
Il settore dell’informazione sta morendo. Che sia cartacea oppure online, i numeri scendono ogni anno sempre più verso il basso. I giornali, quotidiani e periodici, vivono un periodo storico di continua sofferenza. Ma sebbene molti conoscano la crisi dell’editoria, in pochi si chiedono davvero quale sia il motivo che si cela dietro questo fenomeno.
Ecco, dunque, il sondaggio di Termometro Politico per chiarire il dubbio. La risposta prevalente alla domanda “le vendite dei giornali, sia su carta che online, continuano a scendere: perché? È preoccupato dalla cosa?” è anche molto severa: “Soprattutto per la faziosità e l’incompetenza dei giornalisti, è positivo che perdano lettori e che ognuno oggi possa informarsi in modo più diretto” (33,7%).
Risposta sempre negativa ma con alcune leggere differenze è che “La responsabilità è sia di internet che della scarsa qualità dell’informazione. È preoccupante, perché i social sono ancora meno affidabili dei giornali”. La risposta meno “ottimistica” è scelta dal 26,6% del campione.
Passando dall’altro lato, c’è un 19,7% che lo ritiene un cambio epocale irreversibile e negativo, in quanto chiunque potrà costruire le notizie senza controllo”. La risposta meno gettonata e più ottimistica è quella che vede questa crisi come “una evoluzione naturale che sta avvenendo ovunque. Non è negativa: la fruizione delle notizie avviene in modo più plurale, su media e fonti diverse, in rete” (18,8%). Infine, l’1,2% del campione preso in esame da Termometro Politico non ha saputo rispondere. www.affaritaliani.it