Hanno già denominato il fenomeno come il “paradosso dei bus elettrici di Oslo”, i quali sono stati ampiamente adottati nella capitale norvegese per ridurre le emissioni, ma sono immobilizzati da giorni a causa delle temperature estremamente basse, oscillanti tra i meno 7 e i meno 14 gradi (in realtà, anche meno 43 – ndr), che caratterizzano la Scandinavia in questo periodo. Gli esperti del settore sono consapevoli che l’erogazione di energia da una batteria è direttamente proporzionale alla temperatura, e durante l’inverno sia gli utenti di automobili che di autobus elettrici devono fare i conti con un’autonomia ridotta rispetto ai mesi più caldi dell’anno.
Bus elettrici, il problema riscaldamenti
Il problema si complica ulteriormente a causa della gestione della temperatura all’interno dell’abitacolo, che può rappresentare fino al 30% del consumo complessivo, specialmente nei bus urbani affollati.
Di fronte a questo calo termico, gli esperti sottolineano che un modo efficace per risparmiare energia dalle batterie, utilizzata per il riscaldamento dei veicoli, potrebbe essere l’adozione di bruciatori a gasolio.
La situazione è diventata evidente di recente a Oslo, dove circa 130 autobus elettrici si sono fermati a causa delle basse temperature, paralizzando una parte della flotta di Ruter, l’azienda che gestisce i trasporti pubblici nella capitale norvegese. Ruter ha ammesso di avere affrontato problemi legati all’autonomia dei bus in condizioni di freddo, ma ha dichiarato di aver risolto la questione attraverso modifiche nei turni di ricarica e miglioramenti all’infrastruttura di ricarica. […]
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