Soumahoro, i conti non tornano. Il giallo sulla mega villa comprata con soli 9mila€ lordi dichiarati
Si torna a parlare di Soumahoro, il deputato candidato con Sinistra Italiana e Verdi e poi passato al gruppo Misto dopo lo scandalo delle coop di famiglia, ha dichiarato solo 9mila € per l’anno precedente. Ma allora – si domanda La Verità – come ha fatto a permettersi quella villa alle porte di Roma? Il deposito della sua dichiarazione dei redditi getta nuova luce sugli affari finanziari suoi e della moglie.
La signora Liliane è appena stata rinviata a giudizio con accuse pesanti per la gestione della cooperativa di accoglienza dei migranti. Insieme con la madre e il fratello, avrebbe usato con molta disinvoltura i fondi che la Prefettura di Latina metteva a disposizione per aiutare e ospitare i richiedenti asilo. Centinaia di migliaia di euro che, secondo i pm, venivano spesi in ristoranti e hotel. Cose che nulla avevano a che fare con l’assistenza ai profughi.
Ma di spiegazioni – prosegue La Verità – oltre alla moglie, dovrebbe fornirne anche lo stesso Soumahoro, perché quando scoppiò lo scandalo delle coop di famiglia a chi chiedeva come lui e signora avessero potuto comprarsi una villetta, spiegò che per quanto lo riguardava aveva investito i proventi dei diritti d’autore del suo libro. Ora, si dà il caso che il volume abbia venduto poche migliaia di copie e il ricavato non deve essere molto lontano da poche migliaia di euro. Ma ora c’è una novità ulteriore, il deputato prima di entrare in Parlamento ha percepito solo 9mila € lordi. Qualche spiegazione dovrebbero fornirla anche Fratoianni e Bonelli che lo hanno candidato. affaritaliani.it