Manovra, dalla cannabis di Stato al “reddito universale”: gli emendamenti della Sinistra
La manovra finanziaria sta per essere votata dal Parlamento, il via libera definitivo arriverà in extremis ed eviterà il temuto esercizio provvisorio. L’accelerazione – si legge su La Verità – è dovuta in particolare alla scelta fatta dalla premier Meloni di non consentire la presentazione di emendamenti, per rendere più rapida l’approvazione della legge. Ma Sinistra Italiana e Verdi, le loro proposte di modifica le avevano già preparate da tempo. Ecco su che cosa volevano puntare Fratoianni e Bonelli. Patrimoniale, spinello di Stato e reddito universale per tutti. Questa la sostanza degli emendamenti alla legge di Bilancio presentati dai deputati eletti con i voti del Pd.
Nello specifico – prosegue La Verità – i rossoverdi chiedono il monopolio statale sulla produzione e commercializzazione della cannabis, che ovviamente sarebbe legalizzata. La misura, insieme con un’imposta sui patrimoni dai 5 milioni in su, finanzierebbe anche un sussidio universale (fino a 800 euro) per chiunque guadagni meno di 1500 euro.
Tornando all’altra proposta, quella relativa agli spinelli, SI e Verdi propongono il “Monopolio della cannabis”. Vale a dire che lo Stato italiano coltivi (o importi) e venda canne per finanziare provvedimenti come il reddito universale. Il ministero dell’Economia – scrivono nel testo per la modifica della manovra – stabilirebbe il peso delle accise, l’aggio per i venditori e i prezzi al dettaglio. La violazione del Monopolio sarebbe un reato equiparato al contrabbando. Consentito inoltre ad ogni cittadino di avere un massimo di cinque piantine in casa. affaritaliani.it