Nel 2022 oltre 700mila decessi, il 40% legati a condizioni climatiche. Il dato emerge dal report Popolazione residente e dinamica demografica dell’Istat. Nel 2022 i decessi sono stati 715mila, 342mila dei quali (il 48%) hanno interessato gli uomini e 373mila (il 52%) le donne, per un tasso di mortalità complessivo pari al 12,1 per mille. Rispetto all’anno precedente il numero dei morti cresce di quasi 14mila unità (+2%), in linea con l’intrinseca tendenza all’aumento, sottostante il progressivo invecchiamento della popolazione. Il più alto numero di decessi si è avuto durante i mesi più rigidi, gennaio e dicembre, e nei mesi più caldi, luglio e agosto. In questi soli quattro mesi si sono rilevati 265mila decessi, quasi il 40% del totale, dovuti soprattutto alle condizioni climatiche avverse che hanno penalizzato, nella maggior parte dei casi, individui anziani e/o fragili dal punto di vista delle condizioni di salute.
La popolazione sotto la soglia dei 59 milioni
Al 31 dicembre 2022 la popolazione in Italia conta 58.997.201 residenti. Rispetto al 2021 si registra una flessione pari a -32.932 individui, a sintesi di un calo significativo dovuto a una dinamica demografica ancora negativa pari a -179.416 persone e di un recupero censuario pari a +146.484 persone. La flessione della popolazione, sottolinea l’Istat, si mantiene contenuta grazie alla dinamica positiva della popolazione straniera. Gli stranieri censiti sono infatti 5.141.341 (+2,2% rispetto al 2021), con un’incidenza sulla popolazione residente dell’8,7%.
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