La procura di Milano ha sequestrato la società Martinina Srl, che gestisce il Cpr (Centro di permanenza per i rimpatri) di via Corelli a Milano. La decisione, assunta dai pm Paolo Storari e Giovanna Cavalleri, è stata resa nota mercoledì sera e potrà essere convalidata entro 10 giorni dal gip Livio Cristofano, che nominerà un amministratore giudiziario per gestire la struttura.
Approfondimento: la situazione al Cpr di via Corelli
Per il 15 dicembre, davanti allo stesso gip, era già fissata un’udienza per un’interdittiva alla società, in modo che non potesse partecipare a gare per gestire altre strutture finché la situazione non si fosse risanata. Ma poi si è scoperto che, a metà novembre, alla Martinina era stata prorogata per un anno la convenzione con la prefettura di Milano per la gestione del centro di via Corelli. Di qui il provvedimento che, comunque, come detto, dovrà essere convalidato dal gip.
L’indagine e il blitz della finanza
È del 1° dicembre il blitz della guardia di finanza, che ha indagato per frode in pubbliche forniture e turbativa d’asta sia la società sia l’amministratrice Consiglia Caruso, 73 anni, e il figlio Alessandro Forlenza, 40 anni, amministratore di fatto. Il sequestro è volto a impedire che la Martinina partecipi ad altre gare di affidamento di strutture come il Cpr di via Corelli.
L’indagine aveva scoperchiato un sistema di gestione che vessava i migranti ospiti del Cpr, tra cui l’assenza di assistenza medica anche per casi molto gravi, come persone malate di tumore o epilettiche, condizioni pessime dei bagni e delle camere, cibo avariato, servizi pattuiti con la prefettura ma in realtà mai forniti, abuso di psicofarmaci e altro ancora. Pochi giorni dopo, il consiglio comunale di Milano ha approvato un ordine del giorno con cui si chiede la chiusura immediata del Cpr di via Corelli. www.milanotoday.it