Secondo uno studio di Mediobanca, nel 2022 circa un terzo dell’utile ante imposte delle maggiori WebSoft mondiali è stato tassato in Paesi a fiscalità agevolata, con conseguente risparmio fiscale di 13,6 miliardi di euro nel 2022 e di 50,7 miliardi di euro cumulati nei quattro anni 2019-2022.
L’aliquota media risulta pari al 15,1% nel 2022, inferiore a quella teorica del 21,9%, media calcolata in base al Paese in cui le multinazionali del Web hanno sede.
Nel periodo 2019-2022 la tassazione in Paesi a fiscalità agevolata ha determinato per Tencent, Microsoft e Alphabet un risparmio fiscale rispettivamente di 19,2 miliardi, 12,3 miliardi e 7,1 miliardi. Dal 2024 dovrebbe diventare operativa anche in Italia la Global minimum tax che porterà ad applicare l’aliquota del 15% sugli utili realizzati dalle multinazionali con fatturato annuo superiore a 750 milioni.
I giganti del Web in Italia hanno versato al fisco 162 milioni
Nel 2022 le filiali dei giganti del WebSoft hanno versato al fisco italiano 162 milioni, per un tax rate effettivo del 28,3%. Considerando anche l’accantonamento per il pagamento della Digital Service Tax, il tax rate salirebbe al 36%.
Big del web fatturano 90% del Pil italiano
Dalla fotografia scattata dall’ufficio studi di Mediobanca sul settore, emerge come nel 2022 il giro d’affari aggregato delle 25 maggiori WebSoft mondiali abbia toccato quota 1.792 miliardi d euro, pari al 90% del Pil italiano. In uno scenario dominato da lungo tempo dagli Stati Uniti e dalla Cina, quasi tutti i ricavi sono stati prodotti in questi due Paesi: il 70% del fatturato WebSoft è stato generato dai colossi statunitensi, il 26% da quelli cinesi e solo il 4% dai gruppi di altre nazioni. Il giro d’affari è sempre più concentrato: i primi tre player, Amazon, Alphabet e Microsoft, rappresentano oltre la metà dei ricavi aggregati, con Amazon (481,9 miliardi, di cui il 46,5% generato dal retail), in prima posizione dal 2014, che ne concentra da sola oltre un quarto. tgcom24.mediaset.it