I dem avrebbero passato al gruppo di Luca Casarini documenti riservati del Comando della Capitaneria di porto. Questo – si legge su La Verità – è quanto emerge dalle carte agli atti del processo a Ragusa che vede alla sbarra l’ex no global e altri cinque membri della nave Mare Jonio che devono difendersi dall’accusa di “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”. Casarini e soci condividevano un intenso flusso di informazioni sulla posizione dei barconi e sul loro recupero.
La Guardia di finanza ha riassunto l’esito delle indagini ai magistrati, un capitolo dell’inchiesta denominato: “Rapporti con le istituzioni”. La lista dei “garanti” – prosegue La Verità – è stata sequestrata sulla Mare Jonio. I democratici erano a disposizione del gruppo della Ong per ogni necessità: dal mutuo del mezzo agli emendamenti. Casarini, per esempio, il 26 settembre 2020 lancia un suggerimento: “Concentratevi di più sui membri del Pd che sostengono Med. Prima per evitare che si dica che siamo una nave di partito, secondo perché le contraddizioni sono lì. Giuditta Pini (deputata dem ndr), Orfini eccetera”.
I messaggi tra Casarini e Orfini sono fitti durante il governo Conte 2
L’ex capo delle Tute bianche chiede spiegazioni a Orfini dopo un vertice sulla questione migranti del governo appena insediato: “Com’è andata? Presumo che c’entriamo anche noi. Hai fatto in tempo ad informarli?”. La risposta: “Sì, sì ci ho parlato ma non garantisco. Ma stanno nel caos e conoscono poco la materia”.
Spuntano anche i contatti con la ex ministra Paola De Micheli. Il 28 dicembre il fedelissimo di Casarini scrive in chat: “Resoconto riservato ricevuto dalla Pini”. Si tratta di un appunto dettagliato sulla ricerca di un barchino partito dalla Libia con dieci migranti a bordo. Ma le ricerche navali sono top secret e non possono essere condivise con le Ong. affaritaliani.it