Imperia. Un semirimorchio-cisterna contenente 28 mila litri di acido solforico è affondato sabato scorso al largo del Mar Ligure, dopo essersi sganciato dalla nave portacontainer Eurocargo Malta, a causa del mare in tempesta. L’incidente è accaduto a 10 miglia dalla costa, nell’area nota come il Santuario dei Cetacei. Sono quattro i semirimorchi caduti in mare, ma solo uno è composto da una cisterna che contiene liquido tossico e potenzialmente pericoloso per l’ambiente.
Non risultano per ora sversamenti in mare
Il fondale del tratto di mare in cui è accaduto l’incidente è a 900 metri. Ventottomila litri, dicono che non siano tanti, se diluiti in mare aperto, comunque rimangono una sorta di “bomba ecologica”: si tratta di un liquido altamente corrosivo e tossico. Ed è quanto sta cercando di verificare la Capitaneria di Porto (Sezione Ambiente) su delega della Procura di Genova che ha aperto un fascicolo, al momento contro ignoti, in cui si ipotizza il reato di “pericolo inquinamento ambientale”, dopo l’affondamento di quattro semirimorchi precipitati dall’Eurocargo Malta sabato scorso durante una violenta mareggiata.
La nave classe Ro-Ro della compagnia Grimaldi, battente bandiera italiana, lunga 201 mt e larga 26, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, era partita il 30 novembre dalla Valletta (Malta) con un carico di rimorchi, semirimorchi e container.
Ha fatto una tappa a Catania il 2 dicembre ed è ripartita nella notte (alle 2,59) del 3 per Genova, dove è giunta alle 11 dello stesso giorno, ovvero sabato, ripartendo poi il giorno 7 alle ore 11:08 alla volta del porto di Livorno dove ha attraccato alla banchina alle ore 21:42 e dove è ferma anche oggi.
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