Un “Autoritratto” da aggiungere al mosaico di uno straordinario percorso di artista. E’ quello che Renato Zero pubblica l’8 dicembre, data di uscita del suo nuovo album in studio, trentatreesimo di una carriera ultracinquantennale. “La musica ha un senso solo se si fa insieme ad altri – dice -. ‘Autoritratto’, ancora una tessera di questo Zero-mosaico, ma questa volta sono io stesso a passarmi al setaccio. Io a sentire il bisogno di guardarmi dentro, a valutare la mia resistenza. Verificando di quanta autonomia sono ancora dotato e di quanta pazienza il mio amato pubblico dispone”.
L’invito alla gente a “tornare in piazza” per i propri diritti
Gli ultimi accadimenti di cronaca e la situazione sociale del nostro Paese spingono Zero a invitare la gente a tornare a farsi sentire. “Ci ostiniamo ad assumere un atteggiamento di rivalsa verso un potere non legittimo, non meritevole di esistere. Ho invitato il mio pubblico a scendere in piazza e non rimanere tra le quattro mura a piangersi addosso. L’ottenimento di certe vittorie è sempre avvenuto sulla piazza, mettendo la propria faccia e il proprio nome, e in un momento grave come questo che attraversiamo, mai come ora – scandisce – questa piazza dovrebbe ripopolarsi. Siamo scesi in piazza in passato per situazione molto più leggere di queste. Ora che c’è l’urgenza di fare questa comparizione di fronte al potere e a queste entità astratte, invece stiamo a casa davanti alla televisione, che è un altro sonnifero, un’altra bugia, un’altra macchinazione”.
“E’ un giro vizioso, dove non siamo più attori ma spettatori impotenti proprio perché – la sua riflessione – ci manca quel millimetro di coraggio che ci porterebbe a riguadagnare la nostra identità: la persona è sparita, c’è un’anagrafe bugiarda perché se non ti presenti all’appello chi vuoi essere tu?”. tgcom24.mediaset.it – foto da video