Donna e nera: la “San Nicola” scatena le polemiche in Belgio

Belgio San Nicola

di Filippo Jacopo Carpani – In Belgio anche il Natale deve essere un manifesto dell’inclusività e del progressismo, scatenando inevitabilmente una raffica di polemiche. Questa volta, la tempesta ha travolto il personaggio della regina nera Nikkolah, creato nel 2017 dall’artista belga di origine ruandese Laura Nsengiyumva come alternativa a Sinterklass, figura leggendaria basata su San Nicola, e al suo aiutante Zwarte Piet, detto anche Pietro il Nero.

La sovrana di colore avrebbe dovuto visitare il municipio di Gand per un evento a cui si sono iscritte più di duecento persone, ma i politici conservatori e di destra sono andati subito all’attacco, accusando Nikkolah di essere una minaccia ad una tradizione molto sentita nel Paese e un pretesto per portare avanti un’agenda politica. “Non dovremmo cercare di trasformare Sinterklass in qualcos’altro”, ha affermato Anneleen Van Bossuyt, membro del partito separatista fiammingo N-VA. “Questo evento è assolutamente inaccettabile, Non dovremmo lasciare che le nostre tradizioni ci vengano portate via. La politica ha anche paragonato l’iniziativa alla proposta di inserire nei libri di Pippi Calzelunghe presenti nella biblioteca cittadina degli avvertimenti sul possibile contenuto razzista di alcune storie.

Il sindaco di Gand Mathias de Clercq è corso subito ai ripari, dichiarando che la visita della regina Nikkolah sarebbe stata spostata in un’altra sede per non creare confusione tra lei e Sinterklass, protagonista di un evento tenutosi al municipio poche settimane fa. Il primo cittadino ha anche sottolineato che “non c’è nulla di male” nella rappresentazione di San Nicola “come la conosciamo”. Nella polemica è intervenuta anche la creatrice della sovrana nera, secondo cui “la gente vede Nikkolah come una minaccia, ma se non mi fosse piaciuta questa tradizione non l’avrei ripresa. È anche un desiderio di farne parte”.

Laura Nsengiyumva ha anche ribadito quanto sia problematica, secondo lei, la figura dell’aiutante di Sinterklass, Zwarte Piet. Inizialmente rappresentato come un diavolo, in epoca coloniale il personaggio è stato rappresentato come un uomo di colore. Secondo i progressisti belgi, Pietro il Nero continua a perpetuare stereotipi razzisti, visto che i bianchi si travestono come lui annerendosi la pelle, indossando parrucche ricce e colorandosi le labbra di un rosso vivo. Un’opinione, questa, condivisa anche dalla creatrice della regina Nikkolah, secondo cui “alla radice di ciò c’è che si tratta di un personaggio di discendenza afro che è al servizio di Sinterklaas. Penso che sia parte di molti traumi infantili per i belgi neri, per gli afro-belgi”.

“Cambiare nome a San Nicola”. Il diktat per non offendere gli islamici

Non è la prima volta che Sinterklass finisce nel mirino della sinistra. A fine novembre, il sindaco socialista di Saint-Jilles aveva proposto di cambiare il suo nome da “San Nicola” a “Sidi Nicola”, per far sentire più inclusi i membri della comunità mussulmana della città, composta prevalentemente da marocchini. Il termine arabo “Sidi”, infatti, significa “Mio signore” e viene utilizzato nell’islam per riferirsi ai santi.
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