Roma, 30enne stuprata da pusher nigeriano nel palazzo occupato

segregata

Stuprata nel palazzo occupato sotto la minaccia di un coltello alla gola. Vittima una ragazza italiana di 30 anni. Teatro della violenza sessuale uno stabile a Tor Cervara. In manette un uomo nigeriano, accusato di violenza sessuale, aggravato dall’uso di armi.
La violenza sessuale la mattina dello scorso 27 novembre quando una donna ha chiesto aiuto al 112 per il tramite di una guardia giurata. Una pattuglia di carabinieri della stazione di Roma Tor Sapienza è giunta presso il complesso industriale abbandonato e occupato in via Raffaele Costi, dove è stata rinvenuta la donna riversa a terra, dolorante e in stato confusionale.

Violentata e minacciata con un coltello

La vittima ha denunciato di essersi introdotta nella palazzina al fine di acquistare dello stupefacente da un soggetto di colore, il quale, dopo averle ceduto della cocaina, l’ha portata con sé in luogo appartato e, sotto la minaccia di un coltello alla gola, l’ha costretta ad avere un rapporto sessuale, per poi allontanarsi.

Stupratore in carcere

Sul posto è intervenuta un’ambulanza del 118 che ha trasportato la donna presso il pronto soccorso del policlinico Casilino dove sono stati avviati gli opportuni protocolli sanitari ed è stata accertata l’effettiva violenza. Dopo immediate ricerche nella struttura abbandonata, i militari dell’Arma di Roma Tor Sapienza hanno rintracciato l’uomo che è stato anche riconosciuto dalla donna e lo hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto, conducendolo presso il carcere di Regina Coeli.

Omicidio al palazzo occupato

Torna dunque al centro della cronaca romana l’occupazione di Tor Cervara. Proprio fra via Costi e via Tallone – il cosiddetto Ghetto della droga sgomberato dalla polizia lo scorso venerdì 13 ottobre – venne trovato un uomo in un carrello della spesa, un 28enne gambiano. Un omicidio. Trovato moribondo all’interno del palazzo occupato della periferia nord est della Capitale venne poi portato fuori in strada, dove lo trovarono privo di vita i poliziotti.

L’occupazione di via Costi

Una proprietà privata, la palazzina di via Costi, abitata da circa 150 persone prevalentemente provenienti dall’Africa e in parte dalla Romania. La loro situazione era già finita al centro della cronaca cittadina il 30 agosto del 2017, quando un grosso cumulo di rifiuti aveva preso fuoco generando un incendio le cui fiamme avevano lambito parte dell’immobile costringendo gli abitanti a evacuare. In tre mesi altri due efferati fatti di cronaca: un omicidio e una violenza sessuale.
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