di Marco Leardi – È stato sospeso dall’insegnamento in via cautelare dalla giudice per le indagini preliminari, Manuela Anzani, in quanto sospettato di aver utilizzato la sua influenza di docente per sedurre una studentessa minorenne e instaurare con lei una frequentazione. Un professore di latino e greco al liceo classico “Dettori” di Cagliari risulta indagato per atti sessuali su minore dal procuratore del capoluogo sardo, Marco Cocco. Ne dà notizia il quotidiano L’Unione Sarda. Il docente, convertitosi all’Islam nel 2003, nel 2012 era già finito al centro di un’indagine della Digos e della Direzione distrettuale antimafia sul terrorismo islamico, dalla quale però ne era uscito prosciolto.
Difeso dai legali Stefano Pirisi e Michele Cappellari, il docente nega e respinge con fermezza le recenti accuse, che tuttavia – secondo quanto riporta la stampa locale – la presunta vittima avrebbe invece confermato durante l’incidente probatorio protetto avvenuto nei giorni scorsi davanti al gip, Giuseppe Pintori. Al momento, non è chiaro se la denuncia che ha portato all’apertura del fascicolo in Procura riguardi fatti avvenuti lo scorso anno o in anni precedenti.
Certo è che, come confermato dai suoi avvocati, c’è un fascicolo aperto a carico del professore, il quale – in un’intervista all’Unione Sarda del 2019 – raccontava la propria conversione dicendo di essere un “musulmano coerente e rigoroso, onesto e retto“. L’aspetto religioso, infatti, ha avuto negli ultimi anni una forte valenza nella vita del docente, che a seguito della propria conversione aveva anche cambiato nome.
Cagliaritano, figlio unico di un insegnante, esperto di linguistica sarda, nel 2012 aveva raccontato all’Unione Sarda la propria conversione. Incalzato dall’intervistatore, il docente aveva – tra le varie cose – dichiarato: “Non è obbligatorio che le donne portino i guanti. Se possono, però, è meglio. Perché se una donna ha mani bellissime coprirle può servire ad allontanare l’attenzione morbosa di un uomo“. In un altro passaggio, al giornalista che gli chiedeva se fosse favorevole o contrario alla lapidazione prevista dell’Islam per le donne adultere, aveva osservato: “Non sono un giurista, quindi non so se una condanna come questa possa essere commutata in altro“.
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