di Giovanni Fiorentino – Al momento della perquisizione, avevano nelle tasche un vero e proprio bazar della droga: nascondevano a quanto pare hashish, cocaina, eroina e crack. Sembravano insomma avere a disposizione un vasto campionario di sostanze stupefacenti, da smerciare ad eventuali acquirenti. Ma a poche ore dal loro arresto, il giudice ne ha invece disposto il rilascio, disponendo oltretutto la restituzione agli arrestati dei circa mille euro in contanti che gli inquirenti avevano inizialmente requisito considerandoli frutto dell’attività di spaccio. Protagonisti della vicenda che arriva da Firenze sono due uomini di 33 e 36 anni, entrambi originari del Senegal. I due, risultati inoltre clandestini, erano a quanto pare già noti alle forze dell’ordine.
Secondo quanto riporta oggi il quotidiano Il Tirreno, tutto è iniziato qualche giorno fa, a seguito di un controllo di routine effettuato dai carabinieri nel centro storico del capoluogo della Toscana. I militari dell’Arma stavano passando per piazza della Stazione nell’ambito di un servizio di presidio del territorio, quando hanno notato ad un certo punto i due cittadini stranieri appoggiati ad un muretto della stazione di Santa Maria Novella ed intenti a discutere animatamente fra loro. Insospettiti da questo atteggiamento, gli operatori hanno quindi deciso di avvicinarsi e di procedere alla loro identificazione.
Quando sono però stati chiesti loro i documenti, i due extracomunitari si sarebbero alterati, iniziando anche ad inveire contro gli interlocutori. Questi ultimi hanno perciò deciso anche di perquisirli, con l’operazione che ha dato esito positivo confermando i sospetti: i due africani sono stati infatti trovati in possesso di dieci dosi di cocaina (da poco meno di 5 grammi) oltre un centinaio di frammenti di crack (da circa 35 grammi) quattro dosi di eroina (poco più di 1,5 grammi) e sedici di hashish (quasi 40 grammi).
Avevano inoltre con loro circa un migliaio di euro, considerati come detto dagli investigatori probabile bottino dell’attività illecita. A seguito di tutto ciò, i due stranieri (risultati peraltro privi di regolare permesso di soggiorno, come detto) erano finiti in manette in flagranza di reato, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. La loro si è tuttavia rivelata una vera e propria detenzione-lampo, con il senno di poi: nel corso del processo per direttissima celebrato nelle scorse ore, il giudice ha sì convalidato il fermo, ma si è poi espresso per la loro scarcerazione. Entrambi sono quindi tornati in libertà. E il denaro che era stato sequestrato al termine del controllo è stato infine restituito loro, secondo quanto disposto dal tribunale.
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