Nell’Ue vengono commessi “troppi omicidi” di donne, “semplicemente per il fatto” che sono “donne” e devono quindi essere comminate “più condanne” nei confronti di coloro che “predano” ai danni dell’altro sesso. Lo dice la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola, aprendo i lavori della plenaria a Strasburgo. “Nove giorni fa -ricorda la politica maltese – è stata denunciata la scomparsa di Giulia Cecchettin, studentessa di Ingegneria biomedica di 22 anni. Il suo corpo senza vita è stato trovato massacrato, vicino a un lago nel nord-est dell’Italia. Ci sono molti esempi di abusi e omicidi di donne in Europa, semplicemente per il fatto di essere donne”.
Servono più condanne
“E’ spaventoso – continua – è terribile ed è del tutto inaccettabile, quindi ribadiamo che abbiamo bisogno di quadri di protezione adeguati. Servono più condanne per coloro che predano le donne, dobbiamo porre fine alla rimanente cecità istituzionale nei confronti di questa epidemia. Per le donne non ci sono più scuse: è già troppo tardi. Nessuna parola di conforto potrà mai riportare indietro una madre, una figlia o una sorella, ma giustizia e responsabilità sono un piccolo passo per coloro che lasciano indietro”.
“Dobbiamo fare di più per le donne – aggiunge – quindi, nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, impegniamoci nuovamente a fare tutto il possibile per prevenire la violenza contro le donne e le ragazze nei paesi europei. Giovedì il Parlamento Europeo discuterà in quest’Aula cosa può fare per affrontare la questione”, conclude.
“Donne meritano di vivere libere dalla paura”
“Le donne meritano di vivere libere dalla paura, non solo in Europa, ma ovunque nel mondo”, ha poi detto la presidente del Parlamento europeo al Tg2. “Ai giovani, alle ragazze e ai ragazzi – è stato il messaggio di Metsola – voglio ripetere quello che ha urlato al mondo il papa di Giulia: l’amore vero non umilia, non delude, non calpesta, non tradisce e non ferisce il cuore, l’amore vero non urla, non picchia e non uccide”. ADNKRONOS