Condannato per due stupri era ai domiciliari: evade nonostante il braccialetto elettronico

braccialetto elettronico

Condannato per due stupri, è evaso dai domiciliari nonostante avesse il braccialetto elettronico. Ora le vittime hanno paura. Un ex ristoratore 49enne di Pesaro, dal febbraio dello scorso anno, era agli arresti presso la residenza della madre. Questa situazione era scaturita da due condanne confermate in Appello: una di 6 anni e l’altra di 4 anni e 4 mesi, entrambe relative a reati di violenza sessuale perpetrati tra il 2020 e il 2021 ai danni di due sue ex compagne, di cui una è anche madre del suo figlio.

I domiciliari in attesa della Cassazione

Come riporta Il Giorno, la Corte di Appello, su richiesta della difesa, aveva concesso al 49enne i domiciliari, come misura cautelare in attesa della Cassazione, da scontare con il braccialetto elettronico. Da mercoledì sera, però, è sparito, non si sa come né con l’aiuto di chi.

Le minacce di morte alle ex

Le sue ex sono ora terrorizzate dal fatto di poterselo ritrovare davanti. In base agli atti dell’accusa, l’uomo le ha già minacciate più volte in passato: “Se parli ti uccido, ti sotterro e non faccio ritrovare il cadavere”, “ti seppellisco viva”, “ho fatto il volontario in Somalia, ho ucciso dei bambini, posso uccidere anche te”.

Paura anche per il figlio

Una di loro gestisce un ristorante situato in una zona abbastanza isolata della periferia della città. L’altra, con la quale Marcelli ha fatto un figlio, si trova ancora in una casa protetta, tra Pesaro e Urbino, nella quale era entrata per motivi di sicurezza dopo gli eventi. Se non fosse stata per questa fuga, avrebbe presto lasciato quella residenza. In passato, l’uomo ha cercato più volte di incontrare il bambino, il che genera preoccupazioni alla donna che teme che lui voglia ricontattare il figlio o addirittura rapirlo.

Botte, insulti e sesso a suo piacimento

Condannato in Appello, l’uomo picchiava e insultava le sue allora compagne: botte, insulti, e soprattutto sesso quando voleva lui e come voleva lui. Anche se con le lacrime le due donne lo supplicavano di smettere.

Si indaga su contatti e parenti

Le forze dell’ordine stanno indagando sui contatti e gli elementi collegati all’uomo, anche attraverso i suoi parenti, con l’obiettivo di risalire alla sua posizione. Al momento, infatti, sembra che l’ipotesi del suicidio non sia quella maggiormente considerata.

La fuga poco prima della condanna definitiva

Piuttosto, si protende verso l’idea che il 49enne abbia pianificato la sua fuga in previsione del primo dicembre, quando la settima sezione della Corte di Cassazione si pronuncerà sulla inammissibilità del ricorso presentato per una delle due condanne, quella di 4 anni e 4 mesi. Nel caso in cui venisse confermata, per l’uomo si aprirebbero subito dopo le porte del carcere. www.tgcom24.mediaset.it