CITERNA (PERUGIA), 20 NOV – E’ avvenuto all’esito di una violenta aggressione anche di natura sessuale l’omicidio di Marielle Soethe, tedesca di 70 anni, uccisa nella sua abitazione di Citerna. Delitto per il quale i carabinieri hanno arrestato un romeno cinquantenne che – in base alla ricostruzione fornita dalla Procura di Perugia – conosceva la vittima, sua vicina di casa e sarebbe entrato nell’appartamento con il suo consenso.
La donna, il primo dicembre di un anno fa, era stata trovata morta all’interno della propria abitazione dai carabinieri di Citerna, allertati da una sua amica preoccupata dal fatto che tutti i tentativi di contattarla, da più giorni, fossero stati vani. Era a terra nella camera da letto, con – sottolineano gli inquirenti – “evidenti tracce” di una brutale aggressione. Dagli accertamenti dei carabinieri della sezione investigazioni scientifiche di Perugia e del Risa di Roma, insieme al medico legale, è emerso che l’omicidio era stato compiuto il 25 novembre. Sono state quindi repertati “elementi indizianti”, compresi delle tracce biologiche che, insieme ad altri elementi hanno portato all’arresto.
Quella che è definita la particolare efferatezza del delitto e la mancanza di effrazione e l’anomala chiusura delle persiane della casa, hanno portato gli investigatori a ritenere che vi fosse un rapporto di conoscenza fra la vittima e l’omicida e che quest’ultimo potesse essere anch’egli della zona. Ipotesi che ha trovato riscontro anche nelle valutazioni espresse dai profilers del Ris.
Attraverso verifiche documentali, escussione di soggetti vicini alla vittima, anche per rapporti di tipo economico, gli investigatori hanno progressivamente ristretto il campo delle ipotesi. Nonostante le difficoltà correlate alla grande riservatezza che contraddistingueva la vita privata della tedesca e quelle di penetrare un contesto sociale “particolarmente chiuso” – riferisce sempre la procura – è stato individuato il vicino di casa della donna quale “figura di particolare interesse”. (ANSA)