BRUXELLES – Il dipartimento per le comunicazioni della Commissione europea ha chiesto a tutti i servizi esecutivi dell’Ue di interrompere la pubblicazione di annunci pubblicitari su X a causa di “ampie preoccupazioni relative alla diffusione della disinformazione”, secondo una nota interna citata da Politico. In una comunicazione inviata a tutti i capi servizio e ai direttori generali, la vice portavoce della Commissione, Dana Spinant, ha dichiarato che la disinformazione su X, soprattutto in relazione alla guerra Israele-Hamas, ha portato l’istituzione a “raccomandare di sospendere temporaneamente la pubblicità su questa piattaforma fino a nuovo avviso per evitare rischi di danni alla reputazione della Commissione”.
I vari enti dell’Ue possono ancora utilizzare X per comunicare attraverso le numerose pagine di profilo della Commissione. Spinant ha dichiarato che il dipartimento “prenderà in considerazione l’utilizzo di piattaforme alternative (ad esempio LinkedIn, Instagram o Facebook) o la pubblicità digitale sui siti web”, a seconda dei casi. “Stiamo anche esplorando nuove piattaforme per diversificare la nostra presenza sui social media”, ha aggiunto. X è sottoposta a un crescente controllo in Europa a causa del nuovo Digital Services Act (censura, ndr).
La Commissione, che applica la legge, ha inviato in ottobre una richiesta formale d’informazioni all’azienda, di proprietà di Elon Musk, per spiegare come la sua gestione dei contenuti illegali e della disinformazione collegata all’attacco di Hamas del 7 ottobre sia conforme al DSA.
In un secondo momento è arrivata la conferma della Commissione. La decisione è stata presa a causa “dell’allarmante aumento nelle ultime settimane di disinformazione e incitamento all’odio e abbiamo chiesto ai nostri servizi di evitare inserzioni”, ha spiegato un portavoce dell’esecutivo comunitario nel corso dell’incontro quotidiano con la stampa, precisando che la decisione al momento riguarda solo X e che viene costantemente valutata. “Non ha effetti sulla nostra comunicazione e sui nostri messaggi” e “non ha nulla a che fare con la nostra presenza su X di per sé ma sulle nostre inserzioni”, ha spiegato. ANSA EUROPA