di Marco Leardi – Un protocollo d’intesa siglato oggi a palazzo Chigi tra Italia e Albania consentirà al nostro Paese una migliore gestione dei flussi migranti. Il premier Giorgia Meloni e l’omologo albanese Edi Rama hanno sottoscritto un accordo che consentirà all’Italia di realizzare in Albania due centri per la gestione dei migranti che, a regime, potranno gestire un flusso annuale di 36mila persone. Le due strutture non accoglieranno “i minori, le donne in gravidanza e i soggetti vulnerabili” ma saranno utilizzare per il trattenimento dei migranti illegali ai fini dei rimpatri e delle procedure accelerate di frontiera.
“È un accordo di respiro europeo. Dimostra che si può collaborare sul fronte della gestione dei flussi. L’Albania darà la possibilità di utilizzare alcune aree del territorio albanese con l’Italia che potrà allestire centri”, ha osservato Meloni, che in conferenza stampa ha comunicato i dettagli del protocollo d’intesa. L’accordo tra i due Paesi sulla gestione dei flussi migratori non si applicherà agli immigrati che giungono sulle coste e sul nostro territorio ma a quelli salvati nel Mediterraneo da navi italiane, come quelle di Marina e Gdf, non quelle delle Ong. Al porto albanese di Shengjin, l’Italia si occuperà delle procedure di sbarco e identificazione e realizzerà un centro di prima accoglienza e screening, mentre a Gjader, nell’ovest del paese balcanico, realizzerà una struttura modello Cpr per le procedure successive. L’Albania collaborerà sulla sorveglianza esterna delle strutture.
“L’accordo prevede di allestire centri migranti in Albania che possano contenere fino 3 mila persone” e “arricchisce di un ulteriore tassello la collaborazione” tra i due Paesi, ha spiegato Meloni. E ancora: “Quando ne abbiamo iniziato a discutere, siamo partiti dall’idea che l’immigrazione illegale di massa è un fenomeno che nessuno Stato europeo può affrontare da solo”. All’accordo in questione seguiranno poi una serie di protocolli. Nei due nuovi centri, che – ha aggiunto Meloni – “contiamo di rendere operativi nella primavera”, i migranti resteranno “il tempo necessario per le procedure e una volta a regime nei centri ci potrà essere un flusso annuale complessivo di 36 mila persone”.
“L’Albania si conferma una nazione amica e nonostante non sia ancora parte dell’Unione si comporta come se fosse un paese membro e questa è una delle ragioni per cui sono fiera che l’Italia sia da sempre uno dei paesi sostenitori dell’allargamento ai Balcani occidentali”, ha aggiunto Meloni nella conferenza stampa tenuta assieme a Rama, spiegando che l’Ue “non è un club quindi io non parlo di ingressi ma di riunificazione dei Balcani occidentali che sono Paesi Ue a tutti gli effetti e per questo abbiamo da sempre sostenuto con forza il processo di riunificazione”.
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