“C’è un rischio enorme di un aumento della minaccia terroristica nell’Unione europea a causa della situazione in Medio Oriente”. Così la commissaria Ue agli Affari interni, Ylva Johansson, parlando con un gruppo ristretto di quotidiani europei.
Johansson ha fatto il punto sulla sicurezza interna dallo scoppio del conflitto tra Hamas e Israele, “consapevole” del fatto che “è competenza degli Stati membri effettuare questo tipo di valutazione del rischio e che spetta a loro decidere se ritengono che il livello di minaccia sia più elevato o meno”. Johansson ha ricordato che da marzo c’è il nuovo sistema di informazione Schengen che prevede “che tutte le segnalazioni relative al terrorismo siano condivise con l’Europol”. Inoltre “l’Europol ha un nuovo mandato molto più forte e nuove risorse”, ha sottolineato. Quindi, ha aggiunto, “non stiamo in silenzio ad aspettare che avvenga un attentato. Cerchiamo di sostenere gli Stati membri nel miglior modo possibile per essere pronti, per prevenire e proteggere”.
Secondo Johansson “potrebbero arrivare dei terroristi coperti dal flusso migratorio”, ma a suo avviso “il rischio maggiore è che persone già presenti qui, radicalizzate, possano commettere attentati”.
“Al momento non vediamo grandi flussi migratori a causa della situazione in Medio Oriente, ma potrebbero verificarsi. Per questo è così importante la nuova proposta sullo screening contenuta nel nuovo Patto sulla migrazione: fare uno screening di sicurezza a tutti quelli che entrano direttamente nell’Ue”, ha insistito. Poi c’è “un altro rischio specifico di radicalizzazione di chi è già qui, soprattutto se le persone vivono in modo illegale e non fanno parte della società, come il terrorista che ha commesso l’attentato a Bruxelles, che non è mai stato regolare”, ha commentato.
https://www.rainews.it