Malore alla guida, auto contro palo e poi giù dall’argine: così è deceduto all’alba di ieri l’artigiano Christian Quintavalli, 43 anni, di Rubiera. Ferita la sua compagna, 49enne di origine moldava, e il figlio di lei, di 19. La tragedia è avvenuta attorno alle 5,10 di ieri alle porte di Bondanello di Moglia, in provincia di Mantova, lungo la strada provinciale 44 che costeggia il fiume Secchia.
Sulla zona a quell’ora gravava un fitto nebbione e l’asfalto era resto sdrucciolevole a causa del piovischio. Il reggiano viaggiava a bordo di una Peugeot 407 argentata, con la donna seduta accanto e il ragazzo sul sedile posteriore: provenivano dal paese di Bondanello e stavano risalendo la strada arginale, un rettilineo che conduce ad un ponte in cemento sul Secchia. Probabilmente Quintavalli stava accompagnando la donna – operatrice presso una Residenza sanitaria per anziani – al lavoro in un vicino paese della Bassa mantovana.
All’improvviso il reggiano ha accusato un dolore lancinante e ha perso il controllo della vettura. La Peugeot è finita contro uno dei pali della luce che costeggiano la strada, per poi uscire dalla carreggiata, precipitare giù dall’argine con un volo di circa tre metri e arrestare la propria incontrollata corsa cappottata su una pista ciclopedonale. Il ragazzo – solamente contuso, a differenza della madre ferita più seriamente – è riuscito a dare l’allarme al 118 e sul posto sono arrivati i soccorritori con due ambulanze e due automediche, ma Christian Quintavalli era già deceduto.
Non è ancora chiaro se sia morto a causa di un infarto fulminante, oppure per eventuali traumi riportati nel sinistro; l’ipotesi più probabile, secondo i medici che hanno tentato invano di rianimarlo, è che sia rimasto vittima di un attacco cardiaco perché il corpo non riportava segni evidenti di traumi fisici.
Non solo: l’autovettura – che procedeva lentamente a causa della visibilità minima – non avrebbe lasciato tracce di frenata sull’asfalto, segno che il conducente probabilmente stava perdendo conoscenza. Per aprire l’abitacolo ed estrarre i due feriti e il corpo senza vita del rubierese sono dovuti intervenire i vigili del fuoco di Suzzara, mentre i carabinieri della stazione di Gonzaga hanno gestito il traffico ed effettuato i rilievi tecnici. Olga ed il figlio sono stati trasportati all’ospedale di Mantova: lui è pressoché illeso, mentre la donna è entrata al pronto soccorso come “codice giallo”. L’autovettura è infine stata sequestrata, mentre la salma del reggiano è a disposizione dell’autorità giudiziaria di Mantova.
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