Cinema, mangiatoia “de sinistra”. Un miliardo per film da 29 spettatori

Franceschini

Il governo Meloni, come noto, era alla disperata ricerca di fondi per finanziare la manovra. Da qui la richiesta del Tesoro ai ministeri di fare tagli. Sangiuliano aveva inizialmente individuato un settore su cui intervenire, il cinema. Ma poi la montagna ha partorito il topolino, dagli iniziali 100 mln su 1 mld totale si è scesi a quattordici. lo ha svelato la sottosegretaria Lucia Borgonzoni alla platea di un convegno alla Festa di Roma: “Alla cifra — ha spiegato — va aggiunto quel cinque per cento di riduzione previsto per tutti i ministeri. Ma vi assicuro che non ce ne accorgeremo”.

La sinistra così – riporta La Verità – si rianima, l’esecutivo è perplesso e il contribuente italiano continuerà a strapagare film di scarso valore, che nessuno va a vedere, destinati a prendere polvere nel deposito degli oggetti dimenticati di Indiana Jones.

L’ipotesi dei tagli aveva fatto infuriare la sinistra, Schlein: “Non ha precedenti che un ministro della Cultura inviti il collega del Mef a tagliare fondi al cinema oltre a quelli richiesti. Un settore strategico per l’Italia la cui sofferenza è nota a tutti, tra l’altro”. Ci sono alcuni casi clamorosi, sul flop di alcuni film. Come – prosegue La Verità – l’impatto popolare di Prima di andare via di Massimo Cappelli che ha ricevuto 700mila € di contributo pubblico e nelle sale ha richiamato ben 29 spettatori. I numeri sono impietosi e spazzano via difese d’ufficio e barricate. Negli ultimi sette anni, con Franceschini e la sinistra, il fondo “per lo sviluppo del cinema e nell’audiovisivo”, è passato dai 423,5 mln del 2017 agli 885,4 del 2021, assestandosi a 746 nel 2023. Un’enormità. E i compensi dei registi sono milionari. Da Muccino (3,3 mln), Guadagnino-Gabriellini (2,4) a Genovese (1,4).  affaritaliani.it