Soldi tolti ai poveri per ospitare “minori stranieri non accompagnati” in agriturismi

minori stranieri

Ancona – “Attivare centri di accoglienza per minori stranieri non accompagnati in agriturismi o bed and breakfast non è previsto da alcune norma. Per coprire quelle spese l’amministrazione comunale ha usato il ‘Fondo povertà’ diretto alle necessità delle famiglie che vivono con difficoltà”. La denuncia arriva da Ida Simonella, ex assessore e candidata a sindaco e ora consigliera di minoranza. Attraverso un’interpellanza diretta all’assessore ai servizi sociali, Manuela Caucci, ha voluto evidenziare le presunte irregolarità dell’accoglienza.

Da gennaio a settembre al porto di Ancona sono arrivate sette navi delle ong cariche di richiedenti asilo, compresi tanti minorenni; decine di minori non accompagnati sono stati anche assegnati ai servizi sociali del capoluogo dal ministero e da mesi i centri sono saturi. Da qui la necessità di fare qualcosa: “Per la carenza di posti l’assessorato ha pubblicato una manifestazione d’interesse a convenzione che però non ha avuto esito positivo – ha risposto l’assessore Caucci – Per questo abbiamo dovuto reperire servizi sostitutivi affidandoci ad alcune strutture ricettive: l’agriturismo Casa di Campagna, la B&B la Cueva, e per i pasti Il Casereccio. La situazione è davvero difficile per l’accoglienza in emergenza, non abbiamo disponibilità di posti in primo affidamento in comunità o attraverso progetti Sai (ex Sprar, ndr.)”.

Su questo la Simonella ha insistito: “I provvedimenti presi non rispettano le leggi. Servono strutture accreditate, non agriturismi. Le determine non hanno valore legislativo e dunque non danno diritti ai rimborsi delle quote, prefigurando un danno erariale. E poi c’è il capitolo dei soldi tolti alle povertà e messi nell’accoglienza. Si tratta di fondi per 50mila euro presi dalle tasche delle famiglie anconetane in difficoltà”.
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