Milano – Insulti e botte. Due ragazzini – due 17enni tunisini entrambi ospiti di “Casa Jannacci” – sono stati indagati giovedì pomeriggio con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale dopo aver aggredito un operatore di stazione Atm che li aveva sorpresi senza biglietto.
La violenza è esplosa poco prima delle 15 nella fermata di Duomo, sulla gialla. Dopo aver bloccato i due che stavano entrando senza biglietto, il controllore ha iniziato a compilare la multa, dovendo però chiedere l’intervento della polizia perché i 17enni non volevano fornire le proprie generalità, cosa che invece hanno fatto con gli uomini in divisa.
Dopo qualche minaccia, e all’urlo di “noi non paghiamo”, i giovanissimi hanno anche dato due pugni al petto dell’agente Atm, un 48enne che è poi finito in codice verde al pronto soccorso del Fatebenefratelli. Un terzo giovane, un 23enne egiziano che era con loro, è stato anche lui indagato per lo stesso reato perché ha cercato di colpire gli agenti, che lo hanno immobilizzato con lo spray al peperoncino.
“Le lavoratrici e i lavoratori front line hanno il diritto di ritornare, dopo il servizio, dalle loro famiglie così come sono usciti di casa senza dover passare per gli ospedali per farsi curare o per restarvi ricoverati, così come tale diritto viene riconosciuto a tutti gli altri lavoratori in questo Paese”, si legge in una nota del sindacato Uiltrasporti.
“Vorremmo che fosse chiaro e non soggetto a libera interpretazione il fatto che non c’è nessuna clausola del contratto di lavoro degli autoferrotranvieri che autorizzi chicchessia a considerare normale che debbano riportare lesioni nell’ambito del loro servizio e che per tale ragione si possa trascurare l’aspetto della loro sicurezza. Riteniamo che la sicurezza dei lavoratori front line, in una città metropolitana come Milano, deve essere uno dei temi centrali nell’ambito della tutela della sicurezza pubblica dei cittadini e lavoratori. Per questo motivo – hanno proseguito dalla sigla – avvertiamo la necessità di rivolgerci pubblicamente ai cittadini e alle istituzioni locali affinché si inneschi una riflessione che sia in grado di sollecitare una generale presa di coscienza dell’esistenza di un problema di sicurezza sui luoghi di lavoro front line che deve essere necessariamente affrontato e risolto affinché – hanno concluso – episodi come quello accaduto non si ripetano”. www.milanotoday.it