di Stefano Zurlo – Avrebbe umiliato e malmenato la moglie per anni anche davanti ai figli, impedendole di imparare l’italiano e di socializzare con i vicini di casa. E a seguito della denuncia, il giudice per le indagini preliminari ne ha decretato nelle scorse ore il rinvio a giudizio, con la prima udienza fissata per il prossimo dicembre. Protagonista della vicenda che arriva dalla provincia di Firenze è un cittadino straniero che dovrà rispondere dell’accusa di maltrattamenti in famiglia.
Stando a quanto riportato stamani dal quotidiano Il Tirreno, a fare le spese dell’atteggiamento dell’uomo è stata la consorte quarantenne, la quale ha denunciato alle forze dell’ordine le umiliazioni e le percosse subìte. Il coniuge cercava a quanto pare di controllare ogni aspetto della sua vita, spinto anche dalla gelosia: la moglie aveva trovato lavoro in un negozio, ma quando non la vedeva tornare immediatamente a casa non esitava a presentarsi lui stesso davanti all’esercizio commerciale in questione, prendendone a calci la vetrina.
Era inoltre l’uomo a gestire il suo stipendio e a far sì che la moglie non imparasse l’italiano. Di più: la donna ha scoperto a distanza di anni che la procedura per farle ottenere la cittadinanza italiana, che lui aveva detto di aver avviato tramite un avvocato di fiducia, in realtà non era mai partita. “Ho cercato di integrarmi, ma era difficile – ha spiegato la vittima ai carabinieri – perché lui mi impediva di imparare l’italiano ed era molto nervoso quando cercavo di fare amicizia con le persone. Quando cercavo di parlare con qualcuno, lui diceva di non fidarmi perché mi avrebbero portato sulla cattiva strada“.
La quarantenne sarebbe dunque stata più volte picchiata dal marito. Il quale, in un’occasione, avrebbe persino tentato di strangolarla quando era incinta: il coniuge sosteneva che il figlio che aveva in grembo fosse di un altro e sarebbe arrivato anche ad afferrarla per il collo e a spintonarla, mettendo a rischio la gravidanza. Insulti e botte protrattisi per diverso tempo, sino all’episodio che ha indotto la vittima a sporgere denuncia. In quel caso specifico, lo straniero sarebbe arrivato a bloccarle braccia e gambe e a immobilizzarla con violenza contro il tavolo della cucina, davanti agli sguardi terrorizzati dei loro bimbi. “In questa occasione mi sono resa conto del rischio che stavo correndo – ha spiegato la donna – e di come la situazione stesse degenerando”. La quarantenne si è infine costituita parte civile, nell’ambito del processo che dovrebbe iniziare fra circa un paio di mesi.
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