L’Ucraina ha ricevuto aiuti per circa 350 miliardi di dollari dall’inizio della guerra con la Russia, cominciata a febbraio 2022 con l’invasione ordinata da Vladimir Putin. Il tema è di estrema attualità alla luce delle ultime news, con gli Stati Uniti alle prese con il congelamento delle misure per Kiev – come previsto dalla legge che ha scongiurato lo shutdown – e la polarizzazione del dibattito interno a Washington, caratterizzato dalle posizioni di alcuni esponenti repubblicani contrari a nuovi finanziamenti all’Ucraina.
Aiuti militari, chi paga le armi di Kiev
Gli Stati Uniti, da soli, hanno fornito ‘assistenza militare diretta’ per circa 50 miliardi di dollari, secondo i dati elaborati dalla Cnn sulla base dei report del Kiel Institute for the World Economy aggiornati a luglio 2023. Gli aiuti militari ricevuti in totale da Kiev ammonterebbero a circa 100 miliardi di dollari.
L’Unione Europea, nel suo complesso, ha contribuito con 38 miliardi di dollari di aiuti militari: a trainare il gruppo sono Germania, Danimarca e Polonia. Quindi Svezia, Finlandia, Repubblica Ceca, Lituania, Slovacchia, Italia, Francia. Al di fuori dell’Ue, il Regno Unito ha garantito assistenza militare per circa 7 miliardi di dollari. Gli stanziamenti comprendono anche apparecchiature e mezzi estremamente costosi: missili antiaerei e antinave, sistemi radar, navi per la rimozione di mine, elicotteri, sistemi lanciarazzi multipli.
Gli Stati Uniti, come è prevebile, guidano la graduatoria dei fornitori di armi in quasi tutte le categoria. Washington è al top per la consegna di sistemi missilistici di difesa (35) davanti a Norvegia (27) e Germania (23). I lanciarazzi multipli forniti dall’America (35) sono più numerosi di quelli della Repubblica Ceca (33).
Gli Usa non hanno rivali quando si parla di ‘howitzer’ e hanno consegnato almeno 270 obici: il doppio del Regno Unito (133), secondo davanti all’Italia (66). La sorpresa è rappresentata dai dati del Kiel Institute relativi ai tank: la Polonia ne ha messi a disposizione ben 324, un arsenale che da solo pareggia quelli offerti da Repubblica Ceca (90), Olanda (90), Germania (89) e Usa (76).
Sostegno a Kiev e accoglienza rifugiati, i ‘samaritani’
Gli aiuti garantiti dall’Ue salgono a 85,1 miliardi se si considerano gli interventi per sostenere le finanze ucraine e il sostegno umanitario globale: dalle ambulanze alle scuole, dagli ospedali alla pubblica amministrazione. Allargando il campo, spicca l’impegno di paesi come Norvegia, Lituania, Estonia e Lettonia che mettono a disposizione oltre l’1% del proprio pil. Gli Stati Uniti, per fare un confronto, utilizzano lo 0,3% del pil. Secondo i dati del Kiel Institute, l’Italia è più indietro, alle spalle della Spagna e subito davanti alla Francia.
Gli Stati Uniti hanno speso sinora 13,4 miliardi di dollari per sostenere l’Ucraina in relazione in particolare alle esigenze di bilancio e al mantenimento delle infrastrutture. L’impegno si misura anche attraverso l’accoglienza di cittadini ucraini fuggiti dalla guerra: secondo i dati dell’Onu, 1,1 milioni di persone hanno raggiunto la Germania e 960mila si sono spostate in Polonia, che spende per i rifugiati circa 17 dei 22 miliardi di dollari stanziati per interventi umanitari a favore dell’Ucraina. Se si considera la voce dei rifugiati, la quota di pil polacco destinato a Kiev passa dallo 0,7% al 3,2%. ADNKRONOS